Trieste – Tra bandiere blu, gialle, verdi, che decretano la classifica delle località turistiche e delle spiagge più idonee alla balneazione, c’è ormai una gran confusione. Criteri di selezione approssimativi, assenza di protocolli di ricerca, campioni di interviste di cui si ignora quasi sempre la rappresentatività statistica gettano profondi dubbi sulla validità di queste indagini e, quindi, sulla loro utilità per lo sviluppo del turismo.
L’ultimo caso, rappresentato dalle bandiere verdi assegnate da ricercatori della Bicocca di Milano alle 41 spiagge più amate dai bambini e dalle loro famiglie, è emblematico della leggerezza e della superficialità con cui si stilano queste graduatorie.
Le spiagge risultano essere state selezionate da un gruppo di pediatri appartenenti alla Società italiana dei Pediatri Preventiva e Sociale da un elenco di località marine italiane di cui veniva reso noto soltanto il nome, senza fornire alcuna informazione circa le caratteristiche delle spiagge e dei servizi a disposizione all’interno e nelle adiacenze dell’arenile, in modo da rendere praticamente impossibile a chiunque e anche ai pediatri una qualsiasi valutazione credibile. Basta andare sulla homepage