Della Vedova (Consorzio apicoltori Udine), “Buon segnale”
Barberio, “Inizio positivo dopo le difficoltà degli ultimi due anni”
Dopo un 2014 catastrofico per la produzione di miele, si registrano primi segnali più ottimistici sull’attività delle api. Nelle ultime due settimane, in base al monitoraggio effettuato dal Consorzio Apicoltori della provincia Udine (680 iscritti, una produzione che oscilla, in media, tra le 400 e le 500 tonnellate di miele, con punte massime di 18 mila alveari operativi) si rileva un incremento notevole nella popolosità delle famiglie di api. “Benché sia ancora prematuro fare pronostici sull’intera stagione che continua fino a luglio e quindi sulla relativa produzione, – afferma il presidente Giorgio Della Vedova – constatiamo che le famiglie si stanno sviluppando bene, sono più numerose e vivaci rispetto all’annualità precedente, stanno raccogliendo nettare e polline in quantità”. Tutto sembra procedere positivamente com’era nella tradizione; l’andamento si presenta omogeneo sul territorio. “Sembra, insomma, – conferma Della Vedova – che le cose stiano migliorando. Continueremo a monitorare la situazione auspicando che si consolidi e sia tale da favorire un’effettiva ripresa per il settore e si recuperino le perdite”. Il 2014 è stato archiviato come l’annus horribilis con produzioni di miele dimezzate a livello regionale, per effetto di un crollo, una moria delle api di elevate proporzioni dovuta a varie concause: il clima particolarmente piovoso (“il meteo sfavorevole – aggiunge Della Vedova – è tra i principali elementi di stress per le api”) insieme ad altri fattori (sostanze insetticide e la recrudescenza di alcune patologie apistiche). L’effetto, a livello regionale, è stato di una produzione calata del 50-60% in linea con il resto d’Italia. L’assessore provinciale all’agricoltura Leonardo Barberio commenta positivamente i risultati del monitoraggio auspicando che la situazione iniziale si vada consolidando sul lungo periodo. “Per sostenere in modo ancor più efficace il settore considerando anche le difficoltà degli ultimi due anni – commenta Barberio – la Regione dovrebbe autorizzare le Province a concedere agli apicoltori contributi non solo per l’acquisto di alveari e famiglie di api come previsto dalla legge 6/2010 ma anche attrezzature e macchinari. Solo così potremmo dare un vero e proprio sostegno al mondo apistico le cui problematiche e difficoltà e quindi strategie di difesa sono in continua evoluzione”. Riguardo alle risorse a valere sul 2015 la Giunta provinciale di Udine intende riaprire i termini del bando chiuso a fine marzo per ampliare le possibilità di accesso al beneficio da parte degli aventi diritto.