L’ultimo intervento riguarda la Rodari di Parè: 193 mila euro di lavori sul tetto
Con l’aggiudicazione dei lavori per il rifacimento del tetto della scuola Rodari (avvenuta nei giorni scorsi), il Comune di Conegliano chiude la partita eternit sull’edilizia scolastica cittadina.
“Rimaneva questa scuola da sistemare e grazie ad un investimento importante, 193 mila euro, una parte dei quali come contributo dal Ministero, mettiamo in sicurezza anche rispetto al problema eternit tutto il patrimonio scolastico di proprietà comunale” – spiega il sindaco Floriano Zambon – La scuola Rodari attendeva da tempo questo intervento ed ora finalmente potrà essere compiuto. Un intervento importante in chiave ambientale non solo perché si elimina l’eternit ma anche perché il tetto aiuterà il contenimento energetico”.
I lavori dell’intervento, che prevede rimozione e smaltimento dell’eternit, con il rifacimento di tetto e grondaie e la predispozione di un tetto realizzato con gli standard del contenimento energetico, cominceranno ad anno scolastico terminato.
“Proseguono intanto i lavori di reasturo della palestra della scuola Mazzini, che consegneremo come da cronoprogramma per il prossimo anno scolastico – aggiunge il sindaco Floriano Zambon – Nonostante le difficoltà di bilancio l’investimento in edilizia scolastica prosegue con determinazione, da noi considerato primario e fondamentale come opera di civiltà”.
L’aggiudicazione dei lavori è contestuale alla proposta fatta via mail dal sindaco Zambon al nuovo presidente del consiglio, sempre in tema di investimenti necessari nel campo della edilizia scolastica.
“Esentare dal patto tutti i comuni, per spese di manutenzione e messa in sicurezza del patrimonio scolastico, in ragione di 10/20 euro per abitante. – scrive il sindaco Floriano Zambon – Per quanto riguarda Conegliano, che ha circa 36.000 abitanti e 15 edifici scolastici, si consentirebbe una spesa dai 350.000 ai 700.0000 euro, ovviamentea un comune di 1.000 ab.che probabilmente avente una solascuola 20/40.000 Euro. (complessivamente dai 600 ai 1200 milioni di esenzione su scala nazionale).Credo che così inaugureremmo un nuovo modo di affrontare i problemi superando la deleteria linearità che purtroppo da troppi anni stiamo subendo”.