Di tanto in tanto, torna alla ribalta anche in Friuli la questione del “digital divide”, che penalizza molta parte della popolazione regionale impossibilitata ad usufruire al meglio delle più avanzate tecnologie digitali. Ma in Carnia, operatori forestali e turistici sono spesso alle prese perfino con il più banale problema delle coperture telefoniche.
È putroppo il caso anche del noto comprensorio di Pradibosco, in Comune di Prato di Carnico, dove l’“Emergenza cellulari” permane, nonostante ripetuti allarmi, appelli e petizioni.
Una soluzione definitiva del problema è stata sollecitata, a più riprese, dall’Amministrazione frazionale di Pesariis, dal Consorzio Boschi Carnici e anche dai gestori dell’Albergo Pradibosco, del Centro fondo “Pian di Casa” e del Rifugio alpino “De Gasperi”. Ma la questione resta tuttora irrisolta.
Per questo motivo, alla vigilia della stagione invernale, il presidente dell’Amministrazione frazionale di Pesariis, Emilio Cleva, ha preso nuovamente in mano carta e penna e si è rivolto al presidente della Regione, Debora Serracchiani, al presidente della Provincia, Pietro Fontanini, al sindaco del Comune di Prato, Omar D’Agaro, al Commissario della Comunità montana della Carnia, Lino Not, al Prefetto vicario di Udine, Francesco Palazzolo, e al Direttore della Protezione civile regionale, Guglielmo Berlasso.
Il presidente, in premessa, ha ricordato ai suoi autorevoli interlocutori «che le aree dell’Albergo Pradibosco, da un lato, e del Bosco Vallone, sul versante opposto della vallata, sono da sempre sprovviste di segnale per i telefoni mobili» e che, al giorno d’oggi, «è semplicemente impensabile poter gestire un albergo nel quale gli ospiti non possano utilizzare i propri cellulari».
Come se non bastasse, il Bosco Vallone (che copre una superficie di 550 ettari) è il principale «bosco di produzione di legname della Proprietà Collettiva di Pesariis e, in esso, operano da sempre lavoratori che in caso di bisogno/emergenza (come purtroppo già tragicamente successo) non riescono neppure a chiamare i soccorsi».
A fronte di tale situazione, l’Amministrazione frazionale di Pesariis richiede ai suoi interlocutori il «più sensibile e convinto interessamento affinché, coinvolgendo ogni soggetto istituzionale per le rispettive responsabilità e competenze, si possa finalmente dare pronta e concreta risposta ad una emergenza lavorativa e turistica che da troppi anni attende civile soluzione».