Apprendiamo dagli organi di stampa che per il prossimo 29 giugno, a Gorizia, si terrà la V Conferenza regionale sull’amianto. Un iniziativa che potrebbe essere definita lodevole se solo alle parole seguissero i fatti concreti, ovvero le bonifiche dei siti ancora inquinati e la prevenzione sanitaria per quei luoghi e per quei soggetti che sono stati, o che lo sono ancora, a contatto – più o meno diretto – con l’amianto.
Nelle aree portuali è già arrivato il giusto riconoscimento dell’esposizione per alcuni lavoratori che hanno fatto ricorso in ottemperanza alla legge 257/1992, ma si tratta di una ammissione parziale da parte di INAL e Azienda Sanitaria perché nei porti operavano non solo gruisti o scaricanti ma anche dipendenti della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e delle Ferrovie dello Stato. Costoro hanno avuto un ruolo determinante per il transito degli stessi convogli ma soprattutto per il riscontro delle merci, che avveniva senza alcuna protezione sanitaria per quei finanzieri che aprivano i sacchi contenenti amianto. Un ruolo che le amministrazioni pubbliche stentano a volere riconoscere, negando persino che vi sia stata una presenza considerevole di amianto in alcune caserme e come conseguenza una esposizione alla fibra mortale, come se una divisa potesse proteggere i malcapitati dalle inalazioni di quelle che sono microfibre visibili solo al microscopio elettronico. Una vera e propria pretesa frutto molto spesso di quell’arroganza che non consente di ammettere degli errori, ma è corretto invece che la gente sia informata e sappia che per quelle microfibre sono già morte diverse persone ed altre potrebbero ammalarsi nei prossimi mesi o nei prossimi anni. Un picco già previsto dal Prof. Claudio Bianchi, insigne anatomopatologo di fama internazionale, il quale, nell’ambito di una autopsia, estrasse per la prima volta una fibra di amianto dalla pleura di un dipendente della Guardia di Finanza.
Siamo sicuri che il Congresso del prossimo 29 giugno sarà articolato con delle splendide relazioni ricche di dati statistici e di slide da mostrare ai partecipanti, ma sarà in grado di risolvere concretamente i problemi degli esposti all’amianto? Noi abbiamo più di qualche dubbio nel merito.