Una farmacista di Bologna ha preso carta e penna ed ha esposto in vetrina un messaggio per tutti i passanti: “In un momento di crisi, multa di 1.500 euro per i cartelli esposti in vetrina dopo avere pagato 1.100 euro per le insegne. Ora multatemi anche per questo cartello”.
Vi chiederete di cosa stiamo parlando…Cercheremo di spiegarci meglio.
In meno di un anno a Bologna sono stati multati 1.620 esercizi per presunte pubblicità. Bologna è tradizionalmente di sinistra, ora ha un sindaco del PD, chiamarlo sinistrà è un’ offesa per chi ha ancora degli ideali di qualunque bandiera siano. Penso che ci fossero ancora Peppone e Don Camillo si unirebbero per il bene del popolo, come sarebbe giusto fare, invece Virgilio Merola primo cittadino bolognese, si è inventato la tassa sulla pubblicità in vetrina. Già così sarebbe una follia, visti i soldi che si versano per le insegne, ma sapete cosa s’ intende per pubblicità? I menù esposti in vetrina nei bar e nei ristoranti, i cartoncini con i prezzi, che sono obbligatori per legge, gli orari di apertura e chiusura ed anche gli zerbini con le scritte come conferma un gioielliere, che è stato tassato per le proprie iniziali sullo zerbino. Questa “delirium tax” come è stata soprannominata, unita ad altri aumenti ha portato all’ annullamento di molte iniziative come la data italiana della Sensation white night, appuntamento dance dove dee jay e pubblico si vestono completamente di bianco e ballano per tutta la notte, a causa di aumenti imprevisti delle imposte applicate a Sensation rispetto allo scorso anno. Sapete che se in un bar si fa musica si paga anche 100 € di SIAE vero? Si quell’ ente che tutela i diritti d’ autore, ma forse non sapete che se in quel bar qualcuno balla o se al locale viene in mente di mettere qualche luce colorata, si rischiano multe salate e il sequestro di tutta l’attrezzatura per esercizio abusivo di danze e questo vale per tutta italia.
Così facendo cosa succede? Che nessuno farà più nulla, che se possibile si organizzerà tutto oltre i confini più vicini, portando denari altrove.
Poi se , il neo Peppone bolognese, tassa la gente che lavora perchè scrive un cartello “APERTO 24 ORE SU 24” non si può sperare di migliorare…
Auspichiamo che follie come quelle bolognesi non si replichino da altre parti, ma anche l’ agenzia delle entrate se la cava bene in questo senso così l’ economia crolla, non decolla, e ciao italia