Evoluzione nel Distretto della Sedia. Viste le recenti novità normative che prevedono per l’Asdi Sedia un ruolo di gestione ancora più ampio, con l’obiettivo di divenire punto di riferimento del sistema casa a livello regionale, l’assemblea dei soci ha approvato a San Giovanni al Natisone, il 15 luglio, lo statuto della nuova Asdi, da oggi denominata “Agenzia per lo Sviluppo dei Distretti Industriali e Cluster”.
La novità maggiore, già anticipata, è l’ampliamento delle proprie attività verso i vari settori che compongono il comparto casa, tenendo sempre come punto di partenza la Sedia e il Legno-Arredo regionale. Altra importante novità è la previsione di una modalità che agevoli i soci pubblici nel percorso di uscita dalla compagine sociale, così come richiesto dal Rilancimpresa Fvg, per dare una premialità alle aggregazioni di impresa promosse dalle Asdi. Un percorso già intrapreso dagli enti pubblici soci che, con le delibere già assunte a fine 2014, hanno facilitato il percorso evolutivo della società e quindi a beneficio dell’intero comparto.
Ulteriori elementi di rilievo sono il passaggio da Spa consortile a Srl corsortile, a conferma da un lato dello spirito consortile della società, dall’altro della volontà di una ulteriore riduzione dei costi di struttura, semplificandone anche la gestione. “Si è mantenuto il carattere “consortile” della società per non snaturarne del tutto la finalità, che non è quella di produrre utili propri – commenta il presidente Giusto Maurig -. Questa evoluzione rappresenta un passo in avanti per l’Asdi e per l’intero territorio, perché consente nuove forme di sinergia con settori complementari al Distretto della Sedia, quali il Mobile e gli altri complementi d’arredo, per proiettarsi in modo ancora più forte sulla scena internazionale”.
“Con il nuovo statuto termina sicuramente un’epoca – ha chiuso Maurig – e vengono poste le basi affinché la nuova compagine societaria possa creare nuove condizioni positive di sviluppo e di crescita per un comparto produttivo che a livello regionale, è bene ricordarlo, ha un potenziale di oltre 1000 aziende e un valore dell’export regionale di 1 miliardo e 240 milioni di Euro. Credo che l’Asdi Sedia abbia operato negli anni economicamente più difficili dal dopoguerra. Ha saputo adeguarsi ai tempi, cercando di essere una risorsa per le nostre aziende e per il territorio nel suo complesso, nonostante tutte le incertezze normative e le problematiche legate alla burocrazia”.