Pordenone, – Una caffetteria-ristorante di qualità, capace di proporre ai cittadini pranzi, cene, eventi enogastronomici e culturali, intrattenimento, musica e iniziative, anche in coordinamento con l’attività della biblioteca e con le maggiori manifestazioni cittadine, come Pordenonelegge. Il tutto garantendo la sostenibilità economica dell’operazione.
E’ questo l’identikit disegnato dal Comune per la nuova attività commerciale destinata a sostituire il bar della biblioteca civica che ha chiuso anticipatamente. Un identikit dettato dal sindaco Alessandro Ciriani e tradotto nelle linee guida, appena approvate dalla giunta, a cui si atterrà il bando pubblico che affiderà il locale. Il bando uscirà tra due settimane ma l’amministrazione ha appunto voluto stabilire indirizzi propedeutici ben chiari «per tracciare una netta linea di discontinuità con il passato e non ripetere le esperienze negative concepite e morte prima del nostro insediamento».
«Il concessionario della struttura – si legge nelle linee guida – verrà selezionato con il criterio dell’offerta economica più vantaggiosa composta, per la valutazione qualitativa, dal progetto tecnico-gestionale e da offerta di rialzo sul canone di concessione posto a base di gara». A tal fine gli amministratori comunali stanno definendo il canone d’affitto di base e tariffe agevolate di occupazione del suolo pubblico in modo da favorire l’uso degli spazi per eventi e ristorazione. Si pensa infatti a utilizzare tutte le potenzialità del chiostro, in modo che il pubblico possa seguire iniziative, pranzare e cenare oltre che sotto il porticato anche in una porzione della parte centrale aperta. Al gestore il compito di sistemare i tavolini garantendo il passaggio da una parte all’altra e assicurando un arredamento (tavole, sedie, ombrelloni) esteticamente piacevole e armonico, in linea con il nuovo regolamento del Comune in materia.
La gara rimarrà aperta per circa un mese. Una commissione ad hoc valuterà le proposte e, considerati i tempi tecnici, il locale potrà essere affidato già a metà giugno. Al quel punto spetterà al vincitore sveltire le operazioni per aprirlo al pubblico il più presto possibile. Il bando, come detto, fisserà criteri per premiare la qualità sia commerciale – puntando ai cibi stagionali, a chilometri zero o comunque di valore – sia culturale, senza porre limiti al numero di eventi che l’imprenditore vorrà organizzare. L’unico paletto sarà costituito dalle iniziative con musica amplificata, ma comunque sempre entro la soglia di tolleranza, che non potranno essere più di 15 l’anno. Verrà valutata anche la capacità di ampliamento degli orari di apertura e il curriculum degli imprenditori proponenti, i quali dovranno presentare anche un business plan, pur semplificato, per attestare che l’attività regge sotto il profilo economico.
«L’obiettivo – spiega l’assessore al commercio Emanuele Loperfido – è garantire al pubblico un servizio flessibile e di standard elevato, fare in modo insomma che la struttura diventi un punto di riferimento e attrazione, proprio attraverso l’opportunità di somministrare ristorazione e eventi di qualità. Allo stesso tempo vogliamo che l’attività sia economicamente sostenibile per il gestore e per il Comune».