Bruxelles, 11 feb – Schengen, disoccupazione di
lungo periodo nel mercato del lavoro, indicatori di sviluppo
territoriale alternativi al PIL. Sono questi i temi all’ordine
del giorno della sessione plenaria, a Bruxelles, del Comitato
delle Regioni, alla quale il presidente del Consiglio regionale
del FVG Franco Iacop ha preso parte in qualità di membro titolare.
Il Commissario alla politica regionale e urbana, Corina Cretu, ha
anticipato alcuni aspetti della politica di coesione, ossia il
meccanismo attraverso il quale la Commissione europea finanzia le
Regioni per la riduzione delle disuguaglianze e per lo sviluppo
integrato del territorio.
Il primo interessa l’equilibrio tra aree urbane, sulle quali
anche l’attuale presidenza olandese dell’Ue ha insistito con
un’accelerazione dell’attuazione dell’Agenda urbana, e aree
rurali, che scontano in misura sempre maggiore sfide soprattutto
di carattere demografico e legate all’accessibilità.
Il secondo aspetto riguarda l’efficacia della politica regionale
europea nei confronti di determinate regioni dove persiste una
condizione di ritardo di sviluppo. Ci si spinge a domandarsi se
abbia senso continuare a riversare ingenti quantità di risorse su
tali territori alla luce delle performance piuttosto deludenti in
termini di livello di spesa ed efficacia degli interventi.
Il presidente Iacop ha avuto modo di intervenire in sede di
Gruppo PES per illustrare una serie di emendamenti, fatti propri
dal Gruppo, in materia di minacce allo spazio senza frontiere
dell’Ue. Il Friuli Venezia Giulia si caratterizza – ha
specificato – per una dimensione transfrontaliera pressoché
unica, in virtù della quale ha vissuto le conseguenze di una
presenza di frontiere talmente invasiva da impedire il pieno e
uniforme sviluppo economico e sociale del proprio territorio. A
dispetto di ciò, la vocazione all’integrazione con le vicine
amministrazioni è sempre stata viva e si è reiterata con
l’allargamento comunitario prima all’Austria, poi alla Slovenia e
da ultimo alla Croazia.
Una sospensione dello spazio Schengen – ha affermato Iacop –
rimetterebbe in discussione la gestione degli spazi
transfrontalieri, le connessioni, il turismo. Un Gruppo europeo
di cooperazione territoriale (GECT) è stato costituito su questi
presupposti.
La difesa dello spazio Schengen, alla luce della crisi migratoria
da un lato e della crescente minaccia terroristica dall’altro,
presuppone tuttavia tre condizioni: in primo luogo è necessaria
una migliore gestione delle frontiere esterne dell’UE;
secondariamente bisogna combattere la radicalizzazione
all’interno degli Stati membri; infine è fortemente auspicabile
una presenza maggiore e più qualificata dell’Europa nei Paesi di
origine delle migrazioni.
Sul parere concernente la disoccupazione di lungo termine, tutti
gli emendamenti proposti dal presidente Iacop sono stati accolti.
Al proposito, è stato sottolineato che quelli riguardanti in
particolare la formazione e l’inclusione sociale rappresentano il
contributo più ampio del Consiglio regionale, che su tale tema si
è espresso in maniera autorevole.
A conclusione degli impegni istituzionali a Bruxelle, Iacop ha
partecipato a un seminario sulla convenzione per le Alpi,
importante momento di riflessione poiché, in un periodo in cui
sembrano prevalere le differenze tra gli Stati membri rispetto
alle ragioni dell’unità europea, lo sviluppo dello spazio alpino
può essere un tassello importante per la ricostruzione
dell’Europa partendo dal basso, dalle persone, dai territori.