Effettua ben 75mila prove all’anno, di cui quasi la metà nel settore agroalimentare, con un fatturato 2013 pari a 5 milioni di euro, il 43% del quale proveniente da prove fisiche e meccaniche sui materiali e di sicurezza, resistenza e durata su prodotti finiti (sedie, tavoli, mobili, materassi), circa il 30% da analisi chimiche e ambientali. Senza contare le prove e le analisi su alimenti, vino e alcolici. E’ il bilancio 2013 del Catas Spa di San Giovanni al Natisone approvato dal Consiglio di Amministrazione a fine marzo, il più grande istituto europeo nella certificazione, ricerca e prove nel settore legno-arredo, nonché polo di eccellenza per la ricerca e l’analisi agroalimentare, industriale e ambientale.
La fetta maggiore del fatturato è legato ai clienti stranieri (32,1%), seguono Friuli Venezia Giulia (23,3%), Veneto (20,6%), Lombardia (11,5%). Oltre 2milioni di euro provengono dalle prove meccaniche e tecnologiche su sedie, mobili, tavoli, fuoco, materassi, il 30% da prove chimiche e ambientali (superfici, formaldeide, camini, acqua, suolo). Seimila i clienti, di cui 1260 abbonati nel 2013; la gran parte proveniente dalla nostra regione (608), Veneto (398), estero (295, in primis Germania, poi Polonia, Romania, Lituania, Russia, Slovenia, Svezia, Danimarca) e Lombardia (247).
“I primi mesi del 2014 – riferisce l’amministratore delegato del Catas, ing. Angelo Speranza – confermano un andamento positivo. Il numero di prove effettuate a gennaio e febbraio sono già 5.891, 700 in più rispetto all’anno precedente”. Nel 2013 il 21,3% dei test hanno riguardato i mobili, il 20% le superfici, il 17,3% gli alimenti. “Recentemente – informa il direttore generale, dott. Andrea Giavon – sono stati attivati servizi innovativi come la stampa 3D, la simulazione virtuale agli elementi finiti di prove statiche su prodotti e materiali, la valutazione della conformità delle attrezzature dei parchi giochi, la valutazione ergonomica delle sedie da lavoro per ufficio, l’identificazione della specie legnosa di un manufatto”. Catas, nonostante sia conosciuto nel settore legno-arredo, sottolinea l’ing. Speranza, “opera anche in numerosi altri settori mettendo a disposizione le sue risorse altamente qualificate per le aziende regionali.”
Il Catas, che ha un’altra sede a Lissone (in provincia di Milano), occupa un’area di proprietà ampia 18mila mq, con 4 edifici e due dipartimenti, uno tecnologico e uno chimico. Un gioiellino tutto friulano che dà lavoro a 43 dipendenti (molti laureati in chimica, ingegneria e matematica). L’istituto di certificazione – i cui soci sono CCIAA di Udine, Federlegno – Arredo, Confindustria Udine, Banca di Cividale, CCIAA di Pordenone, CNA di Como, Confindustria di Monza, Confapi Fvg, Confartigianato Udine e Confartigianato legno-arredo AIAL di Cinisello Balsamo – fa parte anche di Catas-Chile, laboratorio che ha la sua sede a Santiago del Cile, che svolge le stesse attività dei centri operativi italiani. E’ il primo ente autorizzato a certificare l’emissione di formaldeide dai pannelli a base legno (dal 2010 è accreditato dal Carb – USA), qualificato da Ikea per le prove sui mobili acquistati dalla multinazionale, oltre che da enti e associazioni americani e tedeschi.