Monito di Fontanini ai parlamentari: “Ulteriore scippo all’autonomia dei nostri territori”
Comuni spogliati di funzioni affidate alle Unioni territoriali intercomunali. Ecco cosa si cela nel nuovo testo dell’articolo 11 dello Statuto regionale proposto dalla Giunta, licenziato dal Consiglio regionale, approvato in prima lettura dal Senato e che ora si accinge ad approdare all’aula della Camera dei Deputati. “Se il testo rimarrà nella versione proposta – si sofferma il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini – verranno completamente stravolte la modalità con cui la Regione ha storicamente esercitato le funzioni amministrative non solo a svantaggio delle Province, come ormai è evidente, ma anche dei Comuni. Da Trieste, infatti, – continua Fontanini – potranno decidere di riallocare funzioni “più in alto” rispetto ai Comuni a loro discrezione. In poche parole, la Regione potrà per ragioni di “sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza” togliere competenze ai Comuni e affidarle alle Uti. Il risultato? Le autonomie locali, i municipi, i principali punti di riferimenti per il cittadino, non conteranno più nulla, saranno progressivamente svuotati di funzioni nel nome della piena attuazione dell’accentramento amministrativo. Anche quel principio di decentramento delle funzioni regionali che lo Statuto consentiva, sarà revocato e la Regione potrebbe riappropriarsi di quanto affidato al territorio fino ad oggi”. Nella nuova versione dell’articolo 11, infatti, non si prevede più che la Regione ceda funzioni alle autonomie locali ma, al contrario, il Consiglio regionale, se passasse tale riforma statutaria – potrà a sua discrezione – collocare ‘più in alto’, alle Unioni territoriali intercomunali, le funzioni che oggi sono dei Comuni, anche quelle riconosciute come funzioni ‘proprie’. “Non solo, ma potrebbero avere la stessa sorte anche quelle trasferite dalle leggi dello Stato” sbotta Fontanini che rincara “Come si concilia tutto questo con i principi di autonomia dei Comuni sanciti dalla Costituzione non è dato capire!”. Fontanini ravvede chiari profili di illegittimità in questa norma “che va fermata” afferma, indirizzando l’appello ai parlamentari. “I Comuni non corrono il rischio di essere soppressi come avverrà per le Province, ma di essere ‘svuotati’ di ogni significativa competenza, ponendo, di fatto, le leve del governo del territorio sempre più lontane dai cittadini. Altro che ridurre la distanza fra la comunità e le istituzioni! Esorto i parlamentari – conclude Fontanini – a non farsi complici di questo nuovo grave e illegittimo vulnus al nostro territorio e a difendere la piena operatività delle nostre autonomie locali. Non si lamenti in futuro la classe politica regionale se il Governo dovesse ridurne le competenze quando lei stessa toglie le funzioni fondamentali al suo territorio”.
Il presidente Fontanini prenderà parte domani, sabato 23 gennaio, all’incontro con i parlamentari regionali convocato a palazzo Belgrado alle 11 sulle ripercussioni connesse alle modifiche dello statuto regionale durante il quale verrà esposta la posizione dei 56 sindaci ricorrenti alla legge 26/2014. Il tema della riforma dello statuto e degli enti locali, inoltre, sarà tra gli argomenti del Consiglio provinciale convocato per lunedì 25 gennaio con inizio alle 9.