L’esploratore di Bannia ha attraversato Russia, Crimea e Ucraina. Non poche le difficoltà, relative sia alle condizioni meteo che a quelle fisiche
Danilo Callegari prosegue il suo avventuroso viaggio in terra europea. Dopo aver conquistato la cima dell’Elbrus senza ossigeno supplementare, l’esploratore solitario di Bannia ha archiviato oltre 2000 dei 3800 km in programma.
Dopo aver presentato la missione in Provincia, Callegari era partito il 4 ottobre da Venezia e, una volta compiuta la scalata, aveva iniziato la sua cavalcata conducendo la sua fedele bicicletta attraverso una Russia già avvolta dall’inverno.
Quindi aveva guadato l’estremo sud della Crimea, era salito verso nord attraverso le steppe desolate e battute da forti venti dell’Ucraina e aveva fatto tappa ad Odessa approfittando dell’ospitalità locale. Ritempratosi, aveva raggiunto Vilkove, villaggio situato nel delta del Danubio, in una zona di confine dichiarata “la più pericolosa d’Europa”. Danilo è quindi, oggi, in terra romena. Un zona che Callegari descrive nel suo sito con estremo entusiasmo: “Poche volte in vita mia mi sono sentito così “a mio agio”. Amando profondamente la Natura selvaggia, non potrei non adorare questi immensi spazi. Questi luoghi vivono di un fascino indescrivibile”.
Eccitazione alle stelle, dunque, ma anche grande fatica: “Dolori ai muscoli e piaghe da pedalata mi accompagnano quotidianamente”, scrive Danilo.
Ciò nonostante il viaggio prosegue: oggi è il suo 54esimo giorno di avventura e, dopo la Romania, proseguirà in Ungheria e Slovenia, per concludere pochi giorni prima di Natale, quando arriverà in piazza XX settembre a cavallo della sua bicicletta.