Le famiglie per le famiglie. Sono oltre una cinquantina a livello provinciale (un centinaio a livello regionale) le associazioni familiari che, in rete con le scuole del territorio e le rispettive amministrazioni comunali, forniscono ai genitori e ai loro figli servizi importanti: dal doposcuola (aiuto allo studio), alle attività integrative (sport, musica, laboratori) con un occhio di riguardo anche per i ragazzi disabili, all’organizzazione dei centri estivi. Aiuti fondamentali nella gestione della quotidianità per molte mamme e papà e che, per qualche genitore, diventano anche opportunità occupazionali o integrative al reddito. “Di questi servizi hanno beneficiato più di 10 mila famiglie negli anni scorsi, iniziative distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio” precisa Giancarlo Biasoni del Forum famiglie che riunisce diverse realtà. Alcune di queste esperienze sono state presentate oggi a palazzo Belgrado in occasione del convegno “Buone pratiche di welfare” che si è aperto con l’intervento introduttivo dell’assessore provinciale Elisa Asia Battaglia la quale ha ringraziato le associazioni per le tante iniziative svolte e invocato ancora maggiori finanziamenti, agevolazioni e aiuti per i nuclei familiari in virtù del loro importante ruolo nella nostra società. Tra le best pratices, l’esperienza dell’associazione “La Scune” di Sutrio che promuove progetti educativi (dopo scuola, aiuto allo studio) in 4 Comuni della Carnia, “Il nido delle cicogne” di Mossa (uno spazio dedicato ai neo genitori con interventi per mamme e papà e i loro piccoli nella fascia d’età 0-3 anni) e ancora “il Mosaico” di Spilimbergo che svolge attività in campo educativo. Interessante, anche se riguarda un’associazione fra artigiani, l’iniziativa messa a punto da alcune realtà di San Canzian d’Isonzo per accompagnare ragazzi (anche disabili) a scoprire le ricchezze naturalistiche del territorio e a svolgere piccoli lavori manuali.
Il convegno è stato l’occasione anche per presentare una nuova realtà, la Family Service Fvg (presidente Francesca Ballali), una sorta di “tutor” per le associazioni familiari in quanto fornirà assistenza nella progettazione delle varie iniziative e supporto per la presentazione delle istanze di finanziamento per accedere ai fondi sociali e ministeriali.