L’Agenzia regionale per la Protezione
dell’ambiente (Arpa) del Friuli Venezia Giulia ha completato lo
studio di valutazione della qualità dell’aria nel comprensorio di
Servola per il periodo 1 gennaio 2015-31 marzo 2016, realizzato
con l’obiettivo di valutare sia l’impatto dell’impianto
siderurgico sull’abitato, sia gli effetti degli interventi di
mitigazione e di manutenzione in atto.
Per il direttore generale di Arpa, Luca Marchesi, “la relazione
fornisce precise informazioni sulle pressioni ambientali a
Servola e sulla loro evoluzione nell’ultimo anno; rappresenta
anche un esempio concreto di quanto un ente di controllo autonomo
e terzo può realizzare a garanzia dell’interesse pubblico e a
tutela dei cittadini”.
Nella relazione vengono confrontati con i limiti di legge i
valori registrati dalle stazioni di misura poste nel comprensorio
abitativo di Servola. E’ stata, inoltre, effettuata un’indagine
qualitativa degli andamenti nel tempo degli inquinanti (Pm10,
deposizioni di polveri, benzene, benzo(a)pirene e metalli).
Infine, sono riportati degli indicatori descrittivi della
relazione tra le emissioni dell’impianto siderurgico e la qualità
dell’aria, indicatori che verranno utilizzati, una volta
completati i lavori di adeguamento prescritti dall’Aia,
l’autorizzazione integrata ambientale, per la valutazione delle
performance dell’impianto e per definire le conseguenti eventuali
limitazioni della produzione, come previsto dall’autorizzazione
medesima.
Nel dettaglio, la relazione Arpa evidenzia che nel corso del 2015
nelle stazioni della rete di misura non è stato superato il
limite di legge per il valore annuo delle Pm10; per quanto
riguarda invece il numero di giorni di superamento della media
giornaliera, solo nella stazione di via Svevo si è verificato un
giorno di superamento in più rispetto a quanto consentito per
legge. Nell’area di impatto dell’impianto siderurgico di Servola,
inoltre, la media annuale 2015 e le medie mensili delle polveri
sottili (Pm10) sono in linea con quelle del fondo suburbano.
La stazione di misura dedicata al controllo delle prestazioni
dell’impianto (Rfi-San Lorenzo in Selva), cui peraltro non si
applicano i limiti previsti dal d.lgs. 155/2010, presenta valori
più alti nella media annuale delle polveri per il 2015, valori
determinati principalmente da quanto registrato nei mesi che
vanno da aprile ad agosto; nei primi mesi del 2016 le
concentrazioni misurate in questa stazione risultano invece più
contenute e sostanzialmente stabili. È in corso una serie di
valutazioni finalizzate a comprendere in che misura questo
miglioramento sia correlato agli interventi di adeguamento
strutturale avviati sull’impianto industriale di Servola.
La criticità riscontrata nei mesi estivi del 2015 relativamente
al Pm10 si presenta anche nelle deposizioni di polveri (misure
dei deposimetri), che hanno fatto registrare valori
particolarmente elevati anche in alcune postazioni dell’area di
Servola. Nei mesi autunnali-invernali 2015 e nei primi mesi 2016
la criticità si è complessivamente risolta e le deposizioni di
polveri sono sensibilmente e stabilmente diminuite.
Un altro elemento che si desume dalla relazione Arpa è che nel
periodo 2009-2015 la media annuale del benzene è sempre stata
inferiore al limite di legge.
E ancora, relativamente al benzo(a)pirene, il valore-obiettivo di
1 nanogrammo/m3 viene superato solo nella stazione di misura Rfi,
mentre rimane al di sotto negli altri punti di misura. Il valore
registrato in Rfi nel 2015 (1,2 nanogrammo/m3), risulta comunque
inferiore a quanto registrato negli altri anni di superamento
corrispondenti al periodo 2010-2013. Inoltre, da settembre 2015 a
marzo 2016, gli andamenti delle medie mensili di benzo(a)pirene
in tutte le stazioni di misura considerate sono praticamente
sovrapponibili.
Per quanto riguarda le concentrazioni medie annuali di tutti i
metalli indagati (Arsenico, Cadmio, Nichel, Piombo), esse
risultano ampiamente sotto i limiti di legge.
Infine un capitolo della relazione Arpa è dedicato agli
“indicatori di performance”, utilizzati in via sperimentale per
testare la loro utilità per una corretta gestione dell’impianto
nel lungo periodo. La relazione evidenzia l’utilità di questi
strumenti che diverrano operativi in forza dell’Aia.
In sintesi, la relazione evidenzia che, dopo un 2015 che ha
presentato – specialmente nella parte centrale dell’anno – alcune
evidenti criticità, si è avuto complessivamente un miglioramento
nello stato di qualità dell’aria nell’area di Servola, anche in
rapporto allo stesso periodo di riferimento dell’anno precedente.
Tali miglioramenti potrebbero essere messi in relazione con le
modifiche strutturali e gestionali attuate da Siderurgica
Triestina. Tale ipotesi dovrà tuttavia essere confermata con
verifiche su un arco temporale più ampio.
Per il direttore Marchesi “questo studio di valutazione della
qualità dell’aria a Servola è organizzato in modo innovativo e
nell’ottica della massima trasparenza dell’informazione
ambientale, poiché per ogni parametro sono indicati il quadro
sinottico dei dati utilizzati, i limiti normativi di confronto ed
infine una valutazione della relazione tra la ‘causa’
dell’inquinamento e la qualità dell’aria misurata”.