Lo ha detto il presidente Fontanini nel corso dell’incontro con il collega di Mantova Pastacci
Se esiste già un modello perfetto per la gestione della ricostruzione dopo il terremoto, perché non applicarlo di default? È l’interrogativo sul quale si sono trovati perfettamente d’accordo i presidente delle Province di Udine e Mantova, Pietro Fontanini e Alessandro Pastacci, il sindaco di Quistello (Mn) Luca Malvasi, l’assessore provinciale alle attività produttive Adriano Ioan e il consigliere provinciale Maurizio Gerussi. Proprio a quest’ultimo il merito dell’incontro odierno con Pastacci e Malvasi e della visita al Comune di Gemona, esempio assoluto di ricostruzione. Nel corso della riunione il presidente Fontanini ha anche anticipato che «nei limiti delle disponibilità di bilancio, l’amministrazione provinciale stanzierà 150 mila euro a favore della Provincia di Mantova per gli interventi di ricostruzione».
Quanto alla situazione attuale, a poco più di un mese dalle scosse che hanno messo in ginocchio molte zone della pianura padana, lo sconforto del presidente della Provincia di Mantova che ha espresso forti perplessità sul fatto che, anziché nominare un unico commissario, ne siano stati nominati 3, uno per ciascuna regione colpita e che, anziché individuare dei criteri precisi sui gradi di criticità, questi siano già in perfetto disaccordo sulla spartizione dei fondi. Sconcertante per Pastacci anche il fatto che i sindaci non siano stati ancora investiti di pieni poteri come accadde per il Friuli. «Il tanto sbandierato “modello Friuli” rischia di rimanere ancora una volta lettera morta – ha affermato Fontanini -: perché se c’è un caso in cui tutto ha funzionato non si può fare un banale esercizio di copiatura? I terremoti e le catastrofi naturali dopo il 1976 ci sono stati e ogni volta in decine di tavole rotonde, riunioni e vertici è stato messo sul tavolo il fatto che il Friuli ha saputo uscire in tempi relativamente brevi dalle macerie ed è rinato più forte.
Poi però si sono commessi errori colossali di gestione come quelli, a mio avviso, commessi anche a L’Aquila. I tempi per ripartire – ha aggiunto Fontanini – non possono essere brevissimi e i friulani lo sanno bene visto che le ricostruzioni “alla buona” del post maggio vennero squassate dalla successiva forte scossa di settembre. Bisogna ricostruire con criterio creando un sistema virtuoso di gestione degli interventi. E i commissari debbono necessariamente dare pieni poteri a chi conosce bene il territorio. Alla Provincia – ha proseguito Fontanini -, ad esempio, nel ’76 venne affidata la completa ricostruzione delle scuole e questa venne puntualmente eseguita». Quanto alle leggi della ricostruzione friulana, il consigliere Gerussi si è impegnato a farne avere copia agli amici mantovani, affinché ciò possa contribuire al processo di gestione della ricostruzione.