L’appello del Presidente della Provincia di Udine: “Questo strumento permette alle famiglie di avere più reddito netto disponibile”
Introdurre il “Quoziente Familiare”, questa la proposta formulata dal Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini: la famiglia va tutelata nella sua integrità come bene pubblico ben individuato. “Con il quoziente familiare la famiglia dovrebbe aver diritto all’assistenza e a pagare le tasse anche in base al numero dei componenti. Questo strumento sarebbe fondamentale per risollevare le sorti della troppo bassa natalità del nostro paese e del nostro territorio”. Ogni famiglia avrebbe più reddito netto disponibile e ciò avrebbe ripercussioni positive sui consumi, e quindi anche sul gettito Iva. Il quoziente familiare permette di dividere il reddito in base al numero dei componenti. Attualmente, in Italia, l’imposta sul reddito viene applicata all’insieme degli utili e redditi dei membri della famiglia fiscale (composta dal contribuente stesso, dal coniuge, figli minorenni e persone invalide conviventi). Con il quoziente, le quote vengono rideterminate in relazione al proprio ruolo e ai carichi di famiglia.
“Compito specifico dello Stato – ha dichiarato Fontanini – sulla scorta di quanto normato dalla Costituzione e di quanto prescritto dal diritto naturale, è di varare politiche che promuovano sempre di più la centralità e l’integrità della famiglia fondata nel matrimonio tra un uomo e una donna, favorire l’istituto della famiglia con particolari misure politiche facendosi anche carico dei problemi economici e fiscali collegati ad essa”. La legislazione mostra purtroppo la tendenza a rendere l’istituto familiare sempre più reversibile e “lo Stato favorisce la tendenza relativistica che legittima moralmente tutta una serie di comportamenti”. Il risultato di questa politica – denuncia il numero uno di Palazzo Belgrado – è “l’assenza di un modello di famiglia a cui fare oggettivamente riferimento e la progressiva legittimazione dei modelli minoritari”.
Il Presidente ha rilevato l’urgenza di riaffermare il ruolo chiave in capo alla famiglia, costituzionalmente riconosciuta e fondata sul diritto naturale: “Qui in Friuli – ha osservato – è ancora viva, per fortuna, la concezione della famiglia formata dall’unione di un uomo e di una donna, unica garanzia non soltanto per la prosecuzione del genere umano, ma anche per l’educazione valoriale della prole. La famiglia fondata nel matrimonio costituisce non solo un patrimonio dell’umanità ma, al contempo, una cellula vitale, vero e proprio pilastro delle società. Il Friuli deve la sua forza anche a questa tradizione che, nonostante gli attacchi da più parti, riesce a conservare”.