A margine del vertice udinese dell’Upi, Fontanini ritorna sulla questione della riforma delle Province
«A livello locale, gli organismi che non sono a elezione diretta rappresentano un vero fallimento». Lo ha ribadito oggi il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini all’uscita del vertice dell’Upi nel capoluogo friulano. «Forse ancora nessuno ha considerato il fatto che fare il Sindaco non è cosa da poco – afferma Fontanini -: il primo cittadino si trova a dover gestire quasi in prima persona i problemi di un’intera comunità. Caricare gli amministratori anche di un ruolo esecutivo a livello di macroterritorio, trovo sia impossibile. Tanto più se questo ruolo viene affidato a assessori comunali ovvero persone che, oltre alla propria occupazione e al ruolo di primo piano in Comune, dovrebbero anche coordinare un ente di area vasta. Le Province così andranno alla deriva tanto quanto hanno fatto le Comunità montane».
«Comunque – ribadisce Fontanini – l’errore macroscopico è quello a monte: invece di lasciar esercitare alla nostra Regione autonoma il ruolo più consono ovvero quello legislativo, alleggerendola di funzioni amministrative che avrebbero dovuto essere mano a mano affidate alle Province e ai Comuni, la si vuole ricaricare di funzioni. Risultato: un enorme passo indietro rispetto a quanto fatto finora e una Regione che – conclude Fontanini -, per adempiere all’overdose di funzioni non avrà più materialmente modo di svolgere il suo ruolo di legislatore».