La lotta al tabagismo, all’alcolismo e alle droghe in generale è tra i punti fondamentali inseriti dal Presidente della Provincia Pietro Fontanini nelle sue linee programmatiche. E in questi cinque anni la Provincia è sempre stata in prima linea non solo nelle campagne di sensibilizzazione ma anche nel sostegno a quelle associazioni impegnate in questo campo.
«Il memorial in onore di Franco Boschian – ha dichiarato il presidente della Provincia Pietro Fontanini – rappresenta l’occasione per porre sotto i riflettori quello che, anche nella nostra regione, è divenuto un vero e proprio problema sociale: l’abuso di alcol tra i giovani».
Il presidente Fontanini, in particolare, ha ricordato alcune delle iniziative avviate in questi anni dall’ente per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo preoccupante fenomeno: dalla campagna in marilenghe “Mole il bevi che ti bêf il çurviel” a quella “Non regalare il tuo cervello all’alcol”, senza dimenticare i controlli avviati in occasione di manifestazioni potenzialmente “a rischio” quali “A tutta birra” o “Friuli doc”, oltre ai progetti messi a punto dall’Assessorato alle politiche sociali che ha sempre dato un contributo fondamentale.
«Ritengo che per le istituzioni sia un obbligo preservare le giovani generazioni dai gravi rischi connessi all’abuso di alcol – ha riferito Fontanini –. I costi sociali che ne derivano sono altissimi: molti di noi sono cresciuti con luoghi comuni e falsità quali “bevi che fa buon sangue”. Tutte sciocchezze. Oggi poi c’è chi abusa di alcol per divertirsi di più, per essere più socievole. Ancora molto diffuso il fenomeno del binge drinking, ovvero il fenomeno del bere smodatamente in un arco ridotto di tempo per trovare facilmente lo sballo. Questo scenario è davvero sconfortante. Il nostro impegno – ha ricordato Fontanini – è dunque rivolto a far capire che bere senza ritegno sostanze alcoliche è una leggerezza che costa cara: ubriacarsi danneggia il cervello. Senza contare quello che succede a chi, dopo aver ecceduto, si mette alla guida». Fontanini vuole, ancora una volta, che a drizzare le antenne siano i più giovani. «Ragazzi – ha detto Fontanini – non dovete pensare che chi ripete queste cose sia uno che non capisce la vostra età: siamo stati tutti ragazzi e si sa che questa è l’età in un certo senso delle sperimentazioni. Ricordatevi però che bere troppo non vi farà sembrare più simpatici ma solo più scemi: scemi perché per essere simpatici avete già tutte le “risorse” e non vi serve a niente bere. Bere – ha proseguito – vi renderà meno attenti e consapevoli a quello che vi circonda. Sicuramente ci saranno mille scuse per avere il bicchiere sempre in mano e continuare a bere: il lavoro che non va, lo studio tanto difficoltoso, la famiglia, gli amici. Ma bere non è il modo giusto per non pensare ai problemi. Divertitevi, godetevi questi anni ma fatelo con la testa sulle spalle perché poi errori e leggerezze si pagano e, spesso, il conto è troppo salato».
Dal canto suo, l’Assessore alle Politiche sociali, Adriano Piuzzi ha sottolineato: «Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta da questa amministrazione per ricordare una figura importante come quella del presidente Boschian, indiscusso protagonista negli ultimi vent’anni della lotta contro il fenomeno dell’alcolismo. Boschian era divenuto un vero e proprio punto di riferimento per le circa 400 famiglie che nell’associazione hanno trovato negli ultimi anni un solido appoggio». La presidente dell’ACAT udinese, Emanuela Piva, ha annunciato l’intensificazione del lavoro di rete sottolineando i cattivi modelli offerti da una cerca comunicazione che incita a bere, mentre monsignor Ivan Bettuzzi ha evocato il modello della cultura del servizio e del dono, indicando l’urgenza di avviare un dialogo con i giovani. Il medico Alberto Peressini, del Dipartimento delle Dipendenze ASS 4 Medio Friuli, ha ricostruito il ruolo fondamentale esercitato dai Club degli alcolisti in trattamento.