“Il plurilinguismo rappresenta una ricchezza da valorizzare e preservare. La Provincia di Udine nella sua lunga storia si è impegnata nelle attività di tutela delle lingue minoritarie che insistono sul suo territorio. La targa con la denominazione quadrilingue dell’Ente (italiano, friulano, sloveno e tedesco), è un ulteriore contributo alla salvaguardia delle lingue, salvaguardia che, tramite la lingua, coinvolge anche cultura, storia, tradizioni, radici e quindi l’identità del nostro popolo”. Così il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini in occasione dello scoprimento della nuova insegna dell’Ente posizionata all’ingresso di palazzo Belgrado, scoprimento organizzato per celebrare la Giornata Europea delle Lingue che ricorre proprio oggi, 26 settembre. Istituita dal Consiglio d’Europa nel 2001, questa giornata è finalizzata a incoraggiare l’apprendimento e sensibilizzare sull’importanza del plurilinguismo. “La Giornata europea delle lingue è un importante momento di riflessione su un patrimonio culturale, identitario, storico di grande valore poiché su di esso si fonda la nostra autonomia speciale”, ha aggiunto Fontanini a margine della cerimonia. “Lingue minoritarie – ha spiegato Fontanini – che rappresentano una ricchezza socio-culturale e linguistica da preservare, fanno riferimento alla storia e ai tratti distintivi del tutto particolari della nostra realtà. Il riconoscimento, la valorizzazione e la salvaguardia di queste identità possono e devono contribuire a dare nuovo impulso alla nostra specialità, in una Europa dove oltre 50 milioni di persone si esprimono utilizzando idiomi regionali”. In occasione della Giornata Europea delle Lingue, la Provincia di Udine ha realizzato, distribuito nelle scuole e inviato ai Comuni materiale informativo in cui si ricorda il significato dell’iniziativa cui nella prima edizione presero parte 45 stati per celebrare le diversità linguistiche e l’apprendimento delle lingue. Non solo. Nell’opuscolo è stato inserito in quattro lingue anche l’intervento di pre Checo Placerani “I Furlans, popul de Europe” in cui si risalta l’importanza delle radici friulane da salvaguardare e valorizzazione nel contesto di un’Europa dei popoli. Scriveva pre Checo Placerani: “Pensâ al Friûl, fâ i interès dal Friûl, vê cussience di jessi un popul, di vê une muse diferente di chês altris, nol vûl dî sierâsi dentri tal curtilut di cjase, ma spalancâ i puartons di ogni bande ae int di dutis lis bandis, par che a jentrin e par che a passin, par che nus contin ce che no savìn, ma tal nestri curtîl, a cjase nestre, libare e vierte a ducj, no in man di altris, che le doprin par lôr”.
Per quanto riguarda la presenza delle minoranze linguistiche sul nostro territorio, quella friulana è la più numerosa con la maggior parte dei circa 600 mila parlanti presenti sulle tre province friulane (Gorizia, Pordenone, Udine); sono 32 i Comuni della Regione in cui viene applicata la legge di tutela (n.38/2001) della minoranza slovena di cui quelli in Provincia di Udine sono: Attimis, Cividale del Friuli, Drenchia, Faedis, Grimacco, Lusevera, Malborghetto-Valbruna, Nimis, Prepotto, Pulfero, Resia, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Taipana, Tarvisio, Torreano (in questi Comuni si parlano delle varianti linguistiche locali di matrice slovena come quelle delle Valli del Natisone, del Torre, della Val Canale, oltre al resiano parlato in Val Resia). Per quanto concerne le lingue germaniche e la loro dislocazione sul territorio si possono identificare cinque comuni la cui popolazione utilizza varietà germanofone: Sauris e Paluzza (nella frazione di Timau) in Carnia e Tarvisio, Pontebba e Malborghetto-Valbruna nella Val Canale.