Hauser in Villa Manin,canta,balla sprigiona simpatia e soprattutto suona.
Il ritmo e la musica amplificata risuonano tra le barchesse settecentesche ,di fronte ad un pubblico numerosissimo ed ed entusiasta , consapevole del grande appuntamento unico in Italia .Alla musica si accompagnano
slanci luminosi che si traducono anche in fuochi d’artificio ed illuminazioni improbabili.
L’artista parla con il pubblico affabilmente in un inglese abbastanza comprensibile.
Un maxischermo rilancia il palcoscenico e mostra tutte le gestualità più spettacolari e la magica capacità del musicista che si esprime in un ritmo travolgente ,offrendo anche scampoli di spettacolo simpatici e imprevedibili.
Molti momenti di intelligente ironia accompagnano l’esibizione.
Ma al di là di questa i musicisti posseggono una sensibilità rabdomantica .
La proposta musicale consegna brani celebri ,conosciuti da tutto il pubblico che si diverte e segue con partecipazione .
Il violoncellista si accompagna anche ad una violinista straordinaria,ad un chitarrista che pare una forza della natura e ad un percussionista che entra nei muscoli e nelle vene.
Le trombe squillano nella lunga notte della Villa veneta.
Qualcuno spera non finisca mai.
Ottima anche l’organizzazione che gestisce gli spostamenti e semplifica le code ad inizio e a fine evento . Traffico fluido nonostante l’affluenza.
Vito Sutto