“Proprio in questi giorni cruciali in cui tutti, cittadini ed Amministrazioni, si stringono attorno ai fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, nel momento in cui finalmente anche il Governo Letta si sveglia dal torpore e manda un proprio inviato speciale, Staffan de Mistura, a difendere i nostri soldati e finanche il Presidente Napolitano interviene sulla questione definendo come “sconcertante” la gestione della vicenda dei nostri soldati da parte delle autorità indiane, il nostro Comune si differenzia togliendo dal sito internet la propria solidarietà ai nostri soldati” attacca Emanuele Loperfido, consigliere comunale esponente di Fratelli d’Italia.
Il consigliere in passato aveva presentato una mozione di sostegno ai marò chiedendo che venisse esposto uno striscione a sostegno dei fucilieri trattenuti illegittimamente in India.
“Già in sede di discussione i mal di pancia della maggioranza fecero sì che si accettò una soluzione al ribasso” rimarca Loperfido “non esponendo lo striscione ma limitandosi ad un semplice inserimento sul sito internet del Leone di San Marco e le foto dei nostri due militari, a sottolineare la solidarietà della città di Pordenone ai nostri soldati”.
“Questo annuncio, dal giorno dell’approvazione della mozione è stato sempre stato in evidenza sul sito del Comune, salvo poi sparire in questi giorni. Proprio in questi giorni in cui le sorti dei nostri marò sono finalmente arrivate alla ribalta internazionale, confidando che ciò contribuisca a riportali a casa”, aggiunge il consigliere.
“Spiace dover riscontrare la poca sensibilità dell’Amministrazione,” continua Loperfido “Una città che da sempre ha avuto un profondo legame con le Forze Armate, la cui presenza è stata fondamentale per lo sviluppo di Pordenone, non può dimostrare tale insensibilità e venire meno ad un impegno preso”.
“Chiediamo che il Comune corra al riparo e rimetta subito il messaggio di solidarietà ai nostri soldati, ancora con maggior evidenza e risalto rispetto a prima”.
“Non possiamo essere la città che organizza l’Adunata degli Alpini, magari confidando in positivi riscontri economici per la città, e poi dimostrare umana insensibilità nei confronti delle nostre Forze Armate”.