Colleziona premi e riconoscimenti in tutto il mondo, dirige un centro di ricerca negli Usa con 1500 dipendenti, molti dei quali italiani, in Texas ha creato 5 mila posti di lavoro, i suoi studi vengono finanziati da enti come la Nasa… eppure Mauro Ferrari, fra i più grandi esperti mondiali di bioingegneria e di nanotecnologie biomediche, ha un sogno tutto friulano, anzi due: far nascere un Centro di ricerca nella sua terra di origine e veder crescere la pallacanestro femminile di Udine. E’ quanto ha rivelato lo scienziato friulano, 54 anni, al Lions Club Udine Host in occasione della serata conclusiva dell’anno lionistico 2012/13, introdotta dal benvenuto a sorpesa della flautista Luisa Sello. Il presidente uscente Carlo Brunetti gli ha assegnato il “Lion d’Oro”, il prestigioso premio conferito a personalità di origine friulana che si sono distinte in Italia e all’estero grazie alla loro attività professionale, imprenditoriale o artistica.
Ferrari ha piacevolmente sorpreso i soci Lions per la sua modestia e il tono divulgativo con cui ha saputo esprimere alla platea concetti molto tecnici come i “multistage vectors” e i nanotubi, molti dei quali Made in Friuli. Il suo lavoro di ricerca è incentrato soprattutto sulla cura del cancro al seno; sul carcinoma mammario lo scienziato sta studiando da oltre 20 anni: “La nanotecnologia è una definizione recente, risalente al 2006. La nostra ricerca è interdisciplinare, va dall’ingegneria chimica alla medicina, in Italia purtroppo no. Stiamo lavorando con partner del Fvg con l’obiettivo di creare un’azienda tutta friulana che sviluppi qui prodotti propri in maniera indipendente”. L’altro desiderio di Ferrari è di trovare uno sponsor alla Libertas Paderno: “Tanto tempo fa mi offrii come allenatore, poi sono partito lasciando la squadra in difficoltà; 3 anni fa sono tornato, trovando 100 bambine e una squadra in serie A. Farò il possibile affinché possano restare grandi. E in questo modo posso continuare a stare vicino al mio Friuli”.
Ferrari è stato scelto dal Lions per i suoi altissimi meriti in campo medico e scientifico: “padre” della nanomedicina,