Una produzione Css teatro stabile di innovazione e teatro incerto
Continua ad emozionare il fantastico trio Scruzzi Fantini Moretti che presenta ancora un’opera teatrale che compie vent’anni :Il mosaicista, la storia di un’artista, Macor, che deve comporre un mosaico ad Aquileia, in una notte, per ordine del patriarca Teodoro.
Lavoro quasi impossibile, quaranta metri per venti, e tutto da progettare.
Due improbabili figure si propongono come aiutanti, ma dopo dubbi e incertezze Macor individuera ‘ la strada è darà il suo contributo alla storia della Basilica.
Divertentissimi i tre che scherzano con il pubblico e inducono al riso per le immagini che propongono assieme alla loro gestualità e alla freschezza con la quale risolvono sempre l’imprevisto.
Dal l’opera molti motivi di riflessione.
Il primo:una sintesi precisa e di tono persino teologico, con il racconto veterotestamentario di Giona.
Il secondo: un accorato messaggio a scoprire una testimonianza fondamentale della nostra storia, l’area pavimentare di Aquileia.
Il terzo: tra bene e male sempre possibile un dialogo, qualche volta doveroso.
Quarto : la storia insegna, l’arte che ci ha preceduto possiede una Virtus conoscitiva che non dobbiamo ignorare.
Quinto : bisogna saper vivere il proprio tempo dopo aver studiato gli altri tempi della vita.
L’autonomia di giudizio guida le scelte, dopo il dubbio, le prove, persino il dolore.
I tre artisti Scruzzi, Moretti, Fantini, sono grandi interpreti di uno spettacolo che sta girando ancora il Friuli e che dovrebbe essere proposto in contesti sempre più suggestivi e ricchi di estimatori e di budget.
È necessario che chi guida la Cultura regionale ne prenda atto senza accumulare ulteriori ritardi.
In una notte… si può fare… quaranta per venti… no che non è tanto.
Vito Sutto