Oggi, nel corso di una riunione tra Fontanini, Ioan e Mazzola, la decisione di regalare il materiale ai due comuni gravemente colpiti dalle mareggiate delle ultime ore
Ben 6 mila metri cubi di sabbia per contribuire a ricostituire l’arenile di Grado e Lignano gravemente eroso dalle mareggiate di questi giorni. Li mette a disposizione la Exe, società partecipata della Provincia, che si occupa anche del trattamento dei rifiuti spiaggiati. La decisione di dare immediata disponibilità alle due cittadine balneari della nostra regione i cui litorali sono stati gravemente erosi a causa delle avverse condizioni atmosferiche delle ultime ore, è stata presa nel corso di una riunione stamani a palazzo Belgrado tra il presidente della Provincia Pietro Fontanini, l’assessore alle società partecipate Adriano Ioan e il direttore di Exe Aldo Mazzola. «A seguito delle notizie apparse oggi sulla stampa – ha sottolineato Fontanini – che riportano di danni ingenti per le coste di Grado e Lignano abbiamo deciso, verificata la disponibilità di Exe, di renderci disponibili a intervenire nell’attività di pulizia degli arenili con conseguente recupero della sabbia mediante trattamento della stessa. Attualmente nell’impianto di Pantanel vi sono svariate migliaia di tonnellate di sabbia idonea al ripascimento degli arenili». Per effettuare questo servizio la Provincia e Exe non parlano di costi aggiuntivi per Grado e Lignano, «l’unico costo a carico delle due amministrazioni sarà, molto probabilmente, solo il costo del trasporto».
A seguito dell’incontro, il presidente Fontanini ha provveduto a contattare i due primi cittadini. Exe, da parte sua, ha anticipato alle due amministrazioni via fax una lettera in cui si rende nota l’immediata disponibilità della sabbia. Nella missiva, la Exe, società partecipata oltre che dalla Provincia, da Net spa, dai comuni di Lignano, Manzano, dalla Comunità montana e da Legambiente, ha precisato che nell’impianto sito in comune di Lignano viene effettuato, tra le altre cose, il recupero della sabbia e delle conchiglie che residuano dalla vagliatura dei rifiuti provenienti dalla pulizia degli arenili, i così detti “rifiuti piaggiati”. Tale attività – si legge – ci ha permesso, attraverso complesse e costanti operazioni di separazione e trattamento, di ricavare dal rifiuto conferito, sabbia idonea al ripascimento degli arenili. Tale processo permette al prodotto ottenuto di svolgere una funzione utile, in sostituzione all’uso di altri materiali, per dare un contributo alla difesa della fascia costiera dall’erosione del litorale costantemente minacciato da sempre più frequenti mareggiate.