Crollo delle assunzioni ma aumento delle richieste di contributi da parte delle aziende per le trasformazioni di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato. Si ridimensionano anche le richieste di contributi per la realizzazione di corsi di formazione. Archiviato da pochi giorni il 2012, per l’Osservatorio del lavoro della Provincia di Udine è tempo di bilanci. Gli uffici, in particolare, hanno effettuato un confronto tra il 2011 e il 2012 sulla base dei contributi erogati in base alla legge 18 del 2005 ovvero sulla Promozione dell’occupazione e di nuove attività imprenditoriali, la cosiddetta “legge del buon lavoro”.
«Un andamento dei dati in alcuni casi per nulla scontato – evidenzia il vicepresidente, l’assessore al lavoro Daniele Macorig -. Dati che prendono in esame il sostegno alle aziende su assunzioni, trasformazioni, neo imprenditorialità e formazione. Ritengo che vada sottolineato che c’è stato un forte aumento generale dei fondi richiesti da parte delle aziende: si è passati da 7 milioni 782 mila euro del 2011 a circa a 9 milioni 635 mila euro per il 2012. Un aumento – prosegue – che è dato da un incremento delle richieste pervenute dalle aziende alla Provincia per quanto riguarda le trasformazioni ovvero il passaggio da tempo determinato a indeterminato». Se le richieste nel 2011 sono state 821 domande presentate pari a 2 milioni 286 mila euro, nel 2012 le domande per stabilizzare i tempi determinati sono salite a 1.171 per complessivi 2 milioni 471 mila euro. «Un altro dato in controtendenza a questo forte incremento avvenuto nel 2012 rispetto al 2011 – aggiunge Macorig – sono le richieste pervenute per quanto riguarda le assunzioni con una riduzione di oltre 212 richieste: 1.205 le domande di contributo per assumere nel 2012, 933 nel 2012».
Per Macorig sotto la lente anche il dato relativo ai corsi di formazione: «tra il 2012 e il 2011 c’è una forte diminuzione dei contributi richiesti per la realizzazione dei corsi di formazione: 187 le domande pervenute nel 2011 contro le 70 arrivate per l’anno successivo. Si tratta di una dato che stiamo approfondendo: il momento di stallo per il mondo del lavoro deve essere colto dai lavoratori come l’occasione per allargare le proprie conoscenze».
Da 1° gennaio inoltre è entrato in vigore il nuovo regolamento che ha recepito i dettami della legge Fornero, regolamento che ha già suscitato forte interesse da parte degli operatori.