La si potrebbe chiamare l’altra faccia della crisi, quella che nel Friuli occidentale, pur nel noto quadro di recessione, registra buone notizie e dati in controtendenza. Uno su tutti: dal 2010 ad oggi nel pordenonese sono nate ben 150 nuove imprese grazie agli incentivi ad hoc della Provincia per i disoccupati che vogliono avviare o rilevare un’attività.
Queste nuove aziende hanno ridato lavoro a oltre 200 persone che l’avevano perso o rischiavano di perderlo. E invece si sono lanciati in una nuova esperienza economica e di vita con il sostegno delle misure anticrisi.
“Sono piccoli aiuti per piccole attività – spiega il presidente della Provincia Alessandro Ciriani – ma permettono di uscire dalla disoccupazione e dall’assistenzialismo. La prima forma di welfare, infatti, è dare lavoro e autosufficienza. Oltre ai contributi – conclude – offriamo consulenza per valutare la fattibilità della nuova impresa ed evitare così salti nel buio”.
A beneficiare degli incentivi sono stati in egual misura uomini e donne, per lo più tra i 30 e i 55 anni, ma non mancano gli under 30. Le imprese sono state avviate in tutta la provincia, dalla pianura alla montagna, da Pasiano a Erto, da Pordenone a Sesto al Reghena.
I fondi hanno finanziato ogni genere di attività. Nel campo del commercio si va dalle edicole agli alimentari, dai giocattoli alle camicie e altri articoli ancora. Diversi anche i bar, gelaterie e pasticcerie. Avviati anche centri benessere, parrucchieri e saloni di bellezza. Numerosi anche gli agenti e rappresentanti, oltre al commercio all’ingrosso. Non mancano le imprese artigianali, dalle protesi dentarie alle società di idraulici, e quelle creative,