Ci sono le risorse economiche e gli
strumenti per favorire lo sviluppo in Carnia ma serve una
strategia comune che veda protagonisti i sindaci del territorio,
nell’ottica di sfruttare al meglio tutti le opportunità offerte
dai programmi europei anche all’interno della nuova e futura configurazione frutto delle Unioni territoriali intercomunali (Uti).
E’ questo, in sintesi, il messaggio che il vicepresidente della
Regione Friuli Venezia Giulia e assessore alle Attività
produttive, Sergio Bolzonello e l’assessore alle Risorse agricole
e forestali Cristiano Shaurli hanno lanciato, oggi, ai sindaci
della futura Uti (Unione territoriale intercomunale) della
Carnia, incontrati a Treppo Carnico.
Per Bolzonello ci sono le premesse per sviluppare turismo e
comparto economico in montagna per far crescere il territorio “ma
diventa fondamentale dare vita ad un progetto comune e, dagli
incontri a cui ho partecipato, ho colto la volontà di
collaborazione dei 28 comuni carnici”. Il territorio, dunque,
deve ragionare in un’ottica unitaria.
Bolzonello ha affrontato poi il tema dei consorzi industriali: “è
importante poter disporre, su alcuni territori, di presidi
industriali veri, funzionali allo sviluppo, in questo senso i
sindaci devono affrontare con determinazione e lungimiranza
l’importante sfida legata al futuro del Cosint”. Ampliando gli
scenari di crescita, il vicepresidente ha puntualizzato su come
sia utile tenere aperte le possibilità e valutare anche altri
sistemi per creare sviluppo. Un esempio? Quello cooperativistico,
possibile alternativa alle gestioni consortili.
Analogamente, l’assessore Shaurli ha sottolineato come sia
fondamentale proseguire il percorso delle Uti, creare una strada
comune capace di dare risposte alle sfide che abbiamo davanti. Ha
indicato, poi, fra i molti strumenti a disposizione, i due
Interreg approvati con Austria e Slovenia e il Programma di
sviluppo rurale. “Canali – ha precisato – che vanno utilizzati
non in modo parcellizzato, ma attraverso visione d’insieme e
nella parte imprenditoriale sempre più con filiere e reti di
impresa. La difficoltà di aggregarsi – ha riferito – è una delle
criticità che riguarda tutta la regione e dalla montagna, prima
che da altre parti, potrebbero partire esempi positivi e percorsi
virtuosi”. L’assessore ha aggiunto, inoltre, la strategia dei Gal
(Gruppi di azione locale) confermata solo per l’area montana e
l’indennità compensativa montana che vale sul Psr per 40 milioni
di euro “ma anche in questo caso servono strategie per cogliere
appieno queste opportunità”, ha affermato.