Sabato 21 settembre la comunità di Pesariis ha festeggiato
i dieci anni del punto vendita alimentari dell’abitato,
gestito dall’Amministrazione Frazionale. Risale infatti al
2003 la decisione di riaprire il negozio, dopo quasi due
anni di assenza del servizio, realizzandovi gli investimenti
indispensabili e assumendo una persona. Negli anni,
l’esercizio ha sempre garantito un sostanziale pareggio
della gestione, anche grazie ai flussi turistici estivi del
“paese degli orologi” che hanno supplito al calo
demografico dei residenti. Nell’occasione, il Comitato di
amministrazione ha sentitamente ringraziato Diana M. per la
qualità e la costanza dell’impegno profuso negli anni,
quale conduttrice del punto vendita.
Dopo gli auguri di tutta la comunità al Comitato
affinché si prosegua con convinzione nelle attività di
gestione del patrimonio collettivo e dei servizi alla
popolazione, alle scuole e ai turisti, non si è potuto non
parlare del ruolo della politica regionale e dei suoi fin
troppo numerosi soggetti per la montagna. Ne è emerso un
quadro desolante e di molto peggiorato rispetto al passato.
Ad esempio, nell’ultimo bando del Piano di Sviluppo Rurale
(aiuti agli investimenti per l’ammodernamento di macchine
e attrezzature forestali) la Regione è riuscita a dare
priorità teorica ai proprietari (primi beneficiari della
misura) prevedendo però concretamente punteggi superiori
per le aziende di utilizzazione boschiva. Nessun premio poi
per i proprietari che sono anche impresa, come da tempo e
meritevolmente l’Amministrazione Beni Civici di Pesariis.
Riguardo lo stesso punto vendita alimentari,
l’Amministrazione intendeva collocarlo al piano terra di
un proprio edificio e per questo attendeva da anni il
possibile bando di Euroleader scrl (consorzio
prevalentemente pubblico per la gestione del più utile
programma europeo di sviluppo locale). Ma azzeccagarbugli e
ritardi hanno fatto sì che il primo bando dei contributi
2007-2013 uscisse nel gennaio 2012! La società di gestione
cancellava poi quelli successivi ai primi sei sui quali
venivano impegnate tutte le risorse, disattendendo così
illegittimamente le aspettative sulle altre misure previste
nel documento ufficiale di programmazione. Infine la
Comunità Montana, di cui vengono continuamente
commissariati i vertici politici senza mai capovolgere
organizzazione e produttività e la cui attività
prevalentemente percepita (con crescente fastidio) è
quella delle tasse di ogni genere, si è recentemente
esposta in un bando per il presunto sostegno di negozi e bar
di montagna mediante possibili contributi di… 1.500 euro!
Ma possono passare due anni solo per (non) sapere la fine di
uno spazio libero presso uno dei suoi capannoni a Rigolato;
e ne possono trascorrere anche quattro (sempre invano) per
la costruzione di un piccolo impianto di risalita a
Pradibosco. Invece, il suo edificio (ex palazzo frazionale)
di Pesariis attende solo dal 1988 una destinazione adeguata,
mentre già i presidenti Illy e Tondo avevano assicurato i
fondi per la realizzazione del museo dell’orologeria.
A fronte di una comunità auto-organizzata, proprio grazie
al suo patrimonio collettivo modernamente gestito, si erige
quindi l’insensibilità di una politica che disattende i
propri doveri morali e un apparato pubblico inaffidabile e
prevalentemente improduttivo. Il brindisi della comunità
di Pesariis poteva perciò concludersi solo con il forte
auspicio che coloro che si occupano di questa montagna ne
siano finalmente all’altezza.