Una questione di affinità che affonda le proprie radici nel Patriarcato di Aquileia quella che anima Pieve di Cadore a voler lasciare il Veneto per annettersi al Friuli Venezia Giulia. Lo hanno ribadito oggi a palazzo Belgrado il sindaco della cittadina Maria Antonia Ciotti e il referente del comitato referendario per l’annessione Osvaldo De Lorenzo nel corso dell’incontro con il presidente della Provincia Pietro Fontanini. «Saremmo molto felici se voi poteste venire con noi – ha detto il presidente – la vostra zona è davvero notevole sotto molti punti di vista: quello economico e quello paesaggistico solo per citare i principali».
Ciotti e De Lorenzo, in particolare, hanno fatto una breve panoramica su Pieve: cittadina che ha sempre fondato la propria vita economica sulla produzione di occhiali, settore che oggi, come accade diffusamente, sconta il fatto che molte produzioni avvengono in Paesi dove la manodopera è a costo zero. Per De Lorenzo, in particolare, il nostro Paese non ha affrontato con abbastanza efficacia questioni come quella relativa alla tutela del Made in Italy condannando a morte migliaia di attività.
Quanto ad un altro settore chiave, quello del turismo, il sindaco Ciotti ha detto di avere molto apprezzato quanto fatto dalla Provincia di Udine in materia di alberghi diffusi e di voler prendere a esempio il Friuli per questa modalità di ospitalità per progettualità future.
Come ha concluso Fontanini, «la strada per il passaggio al Friuli è lunga – ha evidenziato Fontanini – il nostro auspicio e che possa essere data comunque soddisfazione alle istanze dei cittadini di Pieve di Cadore».