Lo studio medico è riservato ai circa 3500 indigenti a carico dei servizi sociali comunali; il centro di volontariato dà una sede a 11 associazioni di volontariato sociosanitario che forniscono servizi e assistenza ai loro 11 mila associati.
Pordenone, 19/09/2017 – Nasce a Pordenone nei prefabbricati ristrutturati di via San Quirino un nuovo polo sociale e sanitario dove trovano sede uno «studio medico solidale» e un «centro di volontariato comunale». Lo studio medico fornirà visite specialistiche gratuite alle circa 3.500 persone in stato di bisogno in carico ai servizi sociali del Comune (numero che, naturalmente, può variare). Il centro di volontariato dà una casa a 11 associazioni sociosanitarie che offrono servizi di assistenza gratuita ai loro circa 11 mila soci assistiti. La struttura verrà inaugurata sabato 23 settembre alle 9.45.
UN POLO PER MALATI E SVANTAGGIATI – Il progetto prende vita su suggerimento di Raffaella Campagnutta, cittadina impegnata nel sociale, Lorenzo Cella e Arnaldo Grandi che hanno coordinato gli incontri preparatori e gli attori dell’iniziativa, il sindaco Alessandro Ciriani e l’assessore alle politiche sociali Eligio Grizzo che in questi mesi hanno lavorato in stretto concorso con servizi sociali, medici di base e specialisti. Il progetto è stato presentato oggi in Municipio da Ciriani, Grizzo, Campagnutta con i presidenti della Fondazione Bcc pordenonese Giancarlo Zanchetta e dell’ordine dei medici Guido Lucchini. «Secondo il settimo rapporto Censis – ha spiegato Campagnutta – 13 milioni di italiani hanno difficoltà a pagare le spese mediche. L’idea di questo progetto nasce da qui e si realizza con il supporto logistico del Comune, quello finanziario della Fondazione Bcc e organizzativo dell’associazione San Pietro apostolo».«Una grande alleanza – ha commentato Ciriani – che letteralmente regala a Pordenone un presidio in cui i concetti di sociale, generosità e solidarietà non rimangono virtuali ma si traducono concretamente. Anche riqualificare una struttura che rischiava il decadimento e l’abbattimento, costituisce un modello positivo per ridare luce a un luogo e farne un piccolo faro del sociale. Ora migliaia di persone hanno una struttura che risponde a tutte le casistiche del disagio, da quello economico al sanitario e alla disabilità». Ciriani ha ringraziato i protagonisti del progetto e in particolare il mondo del volontariato «che si affianca e talvolta sostituisce le politiche sociali pubbliche. Senza il volontariato la comunità starebbe peggio». «Un incontro tra pubblico e privato a vantaggio dei cittadini» ha aggiunto Grizzo, che ha anche spiegato che «le associazioni pagano un affitto, ma più attività svolgono a favore dei cittadini, meno spese di riscaldamento e raffrescamento pagheranno». «La nostra banca crede in questo progetto – ha detto dal canto suo Zanchetta – e se, come sono convinto, funzionerà, vorremmo estenderlo a tutta la provincia continuando a finanziarlo per quanto possibile». «Tutte le istituzioni hanno parlato la stessa lingua – ha sottolineato Lucchini – superando le criticità e concretizzando un’idea comune che non era così facile realizzare. Tutti i 210 medici di base di Pordenone provincia – ha aggiunto – sono stati informati dell’iniziativa dall’Azienda sanitaria».
STUDIO MEDICO SOLIDALE PER 3500 INDIGENTI – Lo studio risponde all’esigenza di famiglie e persone in difficoltà che hanno bisogno di una visita ad alta specializzazione, ma spesso rinunciano a causa dei costi elevati. Un pool composto da 11 medici in pensione tra ex primari e specialisti fornirà loro, a titolo volontario e gratuito, le visite specialistiche. «E’ una grande conquista – ha rimarcato Ciriani – che medici di grande levatura si mettano a disposizione con tanto di attrezzature per dare risposte cliniche di eccellenza a chi non può permettersi queste visite». Le specialità mediche erogate sono pediatria, oncologia, ginecologia, psicologia, dermatologia, oculistica, chirurgia, ortopedia, urologia, cardiologia, otorinolaringoiatria. «Lo studio – ha precisato Lucchetta – è rivolto a persone svantaggiate dal punto di vista economico e clinico, perciò potranno usufruirne solo ed esclusivamente i cittadini in carico ai servizi sociali del Comune di Pordenone. Se prende piede valuteremo assieme alle istituzioni l’estensione a tutta l’area pordenonese. L’idea dello studio solidale, peraltro, è parte del programma dell’ordine dei medici e lo abbiamo condiviso lo scorso dicembre nella nostra assemblea generale». L’accesso allo studio segue un percorso predefinito e coordinato con servizi sociali comunali e medici di base. Le persone interessate devono preventivamente rivolgersi ai servizi sociali (palazzo Crimini in piazzetta Calderari 2, 0434 392611, servizisociali@comune.pordenone.it) per l’autorizzazione a usufruirne (bisogna avere un reddito Isee inferiore ai 5 mila euro) e successivamente al proprio medico di famiglia. Sarà quest’ultimo a valutare il caso e, se lo riterrà opportuno, invierà il paziente allo studio medico solidale. Lo studio è gestito dai volontari dell’onlus San Pietro apostolo che si occupano della segreteria e degli appuntamenti (dal lunedì al venerdì, 04343 63213, sms@associazionesanpietro.it), oltre a organizzare i trasporti dei non auto sufficienti nelle strutture ospedaliere e riabilitative.
CENTRO VOLONTARIATO COMUNALE – Oltre alla San Pietro apostolo, nel centro sono ospitate altre 10 associazioni che offrono servizi di assistenza ai loro associati. In dettaglio, nel campo sanitario c’è l’Andos che dà supporto alle donne operate al seno; l’associazione ictus che aiuta pazienti e famiglie a superare la fase acuta della malattia e ad affrontare in maniera positiva la riabilitazione; l’Air (associazione insufficienti respiratori) per il servizio elettrocardiografico e respiratorio; il «Pronto Avis», centralino telefonico provinciale per prenotare le donazioni di sangue; l’Aid (associazione italiana dislessia) che promuove interventi di assistenza socio-sanitaria, istruzione, formazione e divulgazione dei problemi inerenti la dislessia; i dottori-clown del Gau (Gruppo azione umanitaria) che regalano i loro terapeutici sorrisi e giochi ponendosi a fianco della medicina tradizionale nella cura e assistenza dei bambini. Tra i sodalizi di assistenza sociale c’è il Nostro Pane Quotidiano che sostiene lo studio di ragazzi bisognosi; il centro Augusto del Noce che cura attività formative per giovani e anziani su scuola e lavoro e interventi di condivisione della propria vita con chi è svantaggiato; l’Anla (associazione nazionale lavoratori anziani) che fornisce agli iscritti e agli over 65 titolari della carta d’argento comunale la compilazione del modello 730, Isee e Ise e altri servizi associativi per gli iscritti; l’associazione Giulia, già dislocata nei locali di via San Quirino, che svolge la sua attività nel mondo del disagio e del recupero dei ragazzi caduti nella dipendenza. Confermata pure la presenza del progetto «Top» di Comune e Azienda sanitaria per l’assistenza socio educativa a bambini e minori disagiati. Gli anziani over 65, titolari della carta d’argento comunale e aderenti ai corsi di ginnastica del progetto «Colora il tuo tempo», potranno effettuare elettocardiogrammi e spirometrie legate alla frequenza dei corsi.
IL PREFABBRICATO – Il prefabbricato, già sede in passato dei servizi sociali, è stato ristrutturato «anche impiegando immigrati» ha specificato Grizzo. Quattro i padiglioni in cui sono state disposte le associazioni e lo studio medico. Ogni padiglione ha un ingresso indipendente e controllato da personale del Comune e volontari che svolgono servizi di portierato e danno le prime informazioni. Nel padiglione A (ingresso nord) sono ospitate le associazioni Giulia, il Nostro pane quotidiano e Gau. Nel padiglione B (ingresso sud) i locali dello studio medico solidale (due stanze per le visite, una per l’accoglienza e la segreteria e una per l’info point), Aid, Andos, Ictus, Air. Nel padiglione C (ingresso sud) il progetto Top. Nel padiglione D (ingresso nord) il centro Del Noce, l’Avis, l’Anla, gli uffici e una sala riunioni a disposizione a rotazione di tutti i sodalizi.