“Nell’evento odierno vedo un tassello
importante e fattivo della costruzione di una più forte e
innovativa partnership commerciale capace di innescare molteplici
benefici per i nostri rispettivi territori”.
Lo ha sottolineato la presidente della Regione Debora
Serracchiani aprendo il convegno di presentazione del Porto di
Trieste a palazzo Metternich, sede dell’Ambasciata d’Italia a
Vienna, organizzato dall’Autorità portuale in sinergia con la
Regione Fvg e la Camera di Commercio Italo-Tedesca.
Un evento per rimarcare come, con una solida alleanza, Trieste e
Vienna possano recuperare pienamente il ruolo tradizionale di
centralità nello spazio economico europeo e mediterraneo. E
questo rinnovato patto ha una coincidenza non casuale
nell’anniversario di costruzione (1857-2017) della Südbahn
Vienna-Trieste, la linea ferroviaria Meridionale che collega
Vienna a Trieste passando per i territori di Austria, Slovenia e
Italia.
“Il nostro comune retaggio storico – ha osservato Serracchiani –
ha individuato Trieste quale Hub internazionale, scalo portuale
di riferimento per l’Europa centrale e dell’Alto Adriatico.
Grazie al lavoro svolto, posso dire che questa è una realtà dei
nostri giorni, fonte di opportunità per il futuro, per tutti gli
operatori internazionali”, ha detto la presidente, rivolgendo
parole di gratitudine all’ambasciatore d’Italia a Vienna, Giorgio
Marrapodi, “per aver sempre assicurato il proprio essenziale
supporto al rafforzamento della cooperazione tra i nostri due
Paesi”.
Serracchiani ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia sia stato
in prima linea per sostenere l’inserimento del corridoio
Baltico-Adriatico nella programmazione europea.
“La Regione lo fece in un momento in cui nessuno credeva in
questo corridoio tranne noi, gli amici austriaci e alcuni Paesi
dell’Est Europa. Fra lo scetticismo generale riuscimmo a fornire
alla Commissione europea degli studi di traffico capaci di
giustificare l’inserimento. Tramite il nostro ‘pressing’ anche il
Governo italiano supportò in sede comunitaria questo importante
asse di trasporto e, alla fine, anche l’Europa si convinse”, ha
aggiunto la presidente che si è detta “onorata di aver portato
contributo, da europarlamentare, alla realizzazione di questo
collegamento transeuropeo, collaborando all’epoca con il collega
Joerg Leichtfried, ora ministro federale dei Trasporti”.
L’obiettivo era proprio quello di fornire supporto
all’ammodernamento delle rete interna austriaca e sfruttare
meglio la linea Pontebbana, per fare sì che quella connettività
fra Austria e Trieste potesse nuovamente prendere forma nel nuovo
contesto europeo delle reti di trasporto.
Serracchiani ha ricordato che, con la recente riforma della
portualità, “il Governo italiano ha assegnato al nostro scalo una
centralità e un ruolo strategici, rivolti al servizio di un
hinterland storico che oggi a Vienna vogliamo rafforzare.
L’ingresso di Monfalcone nel Sistema portuale dell’Adriatico
orientale integrerà e irrobustirà la nostra capacità logistica”.
La Regione ha investito “a fatti e non a parole” sulla
competitività del Porto di Trieste, unitamente agli investimenti
nazionali indirizzati al Porto di Trieste, pari a 60 milioni di
euro sul solo scalo ferroviario, che contribuiranno ad aumentare
l’efficienza di un’infrastruttura che ha già raggiunto ottimi
livelli: primo in Italia per movimentazione complessiva e vicino
a raggiungere il traguardo del primato nazionale di porto
ferroviario con collegamenti diretti con diverse destinazioni del
Nord Italia e Centro Europa.
“Recentemente si è realizzata nello scalo la manovra unica dei
servizi ferroviari che permette di avere meno costi per gli
operatori, riduzione dei tempi e quindi maggior efficienza. Ciò
che mi preme sottolineare è che il potenziale di intermodalità su
rotaia può trovare ancora considerevole incremento”, ha concluso
Serracchiani.