Tra gli annosi problemi di molti Comuni c’è la chiusura, spesso ostacolata da una lunga burocrazia, dei procedimenti di esproprio necessari per realizzare opere pubbliche. I tempi si dilatavano perché, in passato, si provvedeva a indennizzare i privati a posteriori, a cose fatte; da qualche anno, invece, il procedimento deve essere effettuato prima della realizzazione dell’opera. Restano però da smaltire gli “arretrati”.
“La nostra amministrazione – informa il primo cittadino di Premariacco Rocco Ieracitano – si è impegnata fin dal 2005 a ricostruire contabilmente e dal punto di vista amministrativo decine di vecchie pratiche; i tanti anni di ritardo ci hanno costretto sia a rivedere gli indennizzi sia a individuare nuovi beneficiari a causa di successioni ereditarie o compravendite successive”. Un’operazione che ha impegnato gli uffici ed un tecnico esterno in un lavoro certosino di ricerca, contatto e trattativa con molte persone, spesso non più residenti a Premariacco e non di rado emigrati all’estero. Da giugno dello scorso anno, raccolte tutte le informazioni e le accettazioni necessarie, è stato avviato l’ultimo passaggio, ovvero il contratto e il pagamento dell’indennizzo.
“Siamo ormai alla fase finale – conferma Ieracitano – e contiamo di chiudere tutto l’arretrato rintracciato alla fine di giugno. Resteranno da definire alcune pratiche a causa di successioni o ipoteche non ancora completate o di disaccordo o impossibilità nel contattare i beneficiari. L’ultima tranche – conclude il sindaco – riguarderà le vecchie piazzole ecologiche dismesse con l’avvio della raccolta porta a porta. Stiamo valutando alcune richieste di cittadini che chiedono di annullare la procedura di esproprio e la restituzione dell’area”.