Accogliendo la proposta dei Gal (Gruppo di azione locale) regionali e del Vegal (Gal di Venezia), la Provincia di Udine ha ospitato un workshop operativo sulla progettazione transfrontaliera condivisa a valere sul Programma Interreg Italia-Slovenia 2014-2020. Coinvolti una trentina di interlocutori tra cui diverse agenzie di sviluppo slovene nonché la città metropolitana di Venezia, quattro sessioni di lavoro relative a rispettivi assi prioritari della programmazione (pmi-innovazione, riduzione delle emissioni di carbonio-mobilità sostenibile-efficienza energetica, ambiente e cultura, governance). Obiettivo dell’iniziativa, raccogliere le necessità dei territori e definire una serie di proposte progettuali condivise (2/3 per ciascun asse) per partecipare ai bandi del programma Italia-Slovenia. Il vicepresidente con delega ai progetti europei Franco Mattiussi, nei saluti introduttivi, ha sottolineato la fattiva collaborazione instaurata nella realizzazione dei progetti sviluppati nella precedente programmazione. “La sinergia è la giusta direzione in una programmazione – ha detto Mattiussi – che vede meno risorse e maggiore competizione e una costante e puntuale attenzione da parte dell’Unione europea al rapporto investimenti sul territorio/risultati”. L’assessore ha manifestato la volontà della Provincia di Udine a partecipare alla programmazione proponendosi come attore attento alle istanze territoriali. “Abbiamo idee e spunti in più settori – ha aggiunto Mattiussi – dove riteniamo vi siano importanti opportunità e occasioni da cogliere per favorire ulteriormente lo sviluppo del nostro territorio”.
Per quanto riguarda la programmazione 2007-2013, l’Ente ha ricevuto da Bruxelles circa 3 milioni di euro per 12 progetti transfrontalieri. Diversificati i comparti nei quali sono state sviluppate le iniziative con un’attenzione prevalente alle azioni finalizzate alla promozione del territorio, al potenziamento dell’offerta turistica (piste ciclabili con i progetti Interbike e Croctal), alla valorizzazione degli ambienti naturali e rurali in un’ottica transfrontaliera e di conoscenza lenta dell’entroterra. “Il lavoro svolto in questi anni è stato più che soddisfacente – ha commentato Mattiussi –; l’Ente ha colto l’occasione dei fondi europei per sostenere importanti obiettivi istituzionali, come il potenziamento e la valorizzazione delle piste ciclabili, lo sviluppo sostenibile del territorio ma anche la gestione di materie strategiche, in prospettiva futura, come l’energia e l’occupazione. Vorremmo continuare in questa direzione per contribuire al futuro del Friuli”.