Lunedì mattina 1 luglio, il sindaco di Udine Furio Honsell insieme all’assessore alla salute e all’equità sociale Simona Liguori, l’assessore ai diritti e all’inclusione sociale Antonella Nonino, l’assessore alla pianificazione territoriale Carlo Giacomello, l’assessore regionale Mariagrazia Santoro, il direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio e Tino Chiandetti del comitato di coordinamento delle associazione disabili di Udine hanno visitato per la prima volta l’appartamento-test domotico di via Colugna, 120 ristrutturato nell’ambito del progetto RE-FREEDOM – REte Funzionale per la Ricerca e spErimentazione di sErvizi innovativi per la DOMiciliarità.
Insieme a loro i ricercatori della Fondazione Rino Snaidero con il responsabile scientifico del progetto, ing. Pietro Felice Fanizza, i quali hanno illustrato ai presenti la ristrutturazione e la dotazione domotica dell’appartamento, dedicato ai disabili motori. Obiettivo infatti del progetto RE-FREEDOM è la promozione di conoscenza e tecnologia per migliorare la qualità della vita in casa per anziani e disabili ritardando – quando non eliminando – l’istituzionalizzazione, ovvero l’ingresso in casa di riposo.
“Conosco troppe persone – ha dichiarato Chiandetti iniziando ufficialmente i commenti successivi alla presentazione a cura di Fanizza – che vivono agli arresti domiciliari senza aver commesso alcun reato. Dobbiamo imparare a costruire le case con requisiti minimi di accessibilità perché diventare disabili riguarda tutti ed è davvero molto semplice”.
Parole che colgono nel segno, anche perché basta osservare la casa di via Colugna per capire che la semplicità è la regola numero uno, come ha sostenuto del resto anche Santoro: “Si può fare molto anche in economia, non servono necessariamente progetti costosi o speciali, basta pensare a monte a come si costruisce, immaginando il divenire e non solo il presente. Detto ciò, questo è un esempio di collaborazione importante tra il mondo della ricerca, anche privata, il sistema dell’innovazioneinnovazione e l’ente