Ero poco più di un ragazzino quando le note della band mi conquistarono facendomi avvicinare a questo genere musicale.
Ricordo ancora l’entusiasmo e l’emozione di quegli anni quando con mio cugino, più grande e soprattutto “patentato”, ci recammo al Palasport Carnera di Udine per vedere il concerto dei ROCKETS, i mitici ROCKETS…
Sono passati più o meno 45 anni ed eccomi davanti al palco del Giovanni da Udine per rivedere i beniamini di un tempo, che pur presentandosi in una formazione diversa mantengono un fortissimo legame con le note del passato che passano sulle tastiere del celeberrimo Fabrice Quagliotti.
Pronti via…. si parte con le note di anastasis (Plasteroid – 1979) e qualche fischio per un imprevisto guaio tecnico… Qualche minuto di stop per risolvere il problema e la band riparte alla grande rispolverando pezzi storici e pezzi tratti dall’ultimo album The final frontier.
D’obbligo citare alcuni titoli dei brani interpretati dal quintetto: anastasis, universal band, astral world, break the silence, somewhere some other time, cosmic castaway, future woman, electric delight, world on fire, back to your planet, stand on the world, in the galaxy, one more mission, sci-fi boogie, on the road again e gran finale con tutto il pubblico in piedi per la celeberrima galactica.
Non solo due ore di musica, luci e spettacolo ma un viaggio tra emozioni passate e future che Fabrice Quagliotti (tastiere), Rosaire Riccobono (basso), Gianluca Martino (chitarra), Ugo Mori (batteria) e Fabri Kiarelli (voce) ci hanno saputo regalare.
Sintetizzando l’evento potremmo dire che sabato sera i Rockets ci hanno resi accompagnati nel tempo su un percorso inizialmente nebuloso ma con il finale galattco!
S.D.G.