Nell’anniversario della fondazione della Provincia di Pordenone, il presidente Alessandro Ciriani è partito al contrattacco della riforma regionale che trasforma le province del Friuli Venezia Giulia in enti di secondo grado, abolendo di fatto le elezioni. Nel corso di una conferenza stampa infuocata e articolata, supportata da dati e numeri (e con al fianco il direttore Upi Fvg Fabrizio Cigolot), Ciriani ha evidenziato tre punti principali: primo, senza province aumentano i costi di 4,2 milioni, «altro che la balla sparata da Panotin, con il sostegno di Serracchiani, che si risparmiano 26 milioni». Secondo punto, Ciriani ha chiesto «un confronto pubblico serio con Panotin sulla scorta di dati e numeri, confronto al quale si è sempre sottratto. Terzo, ha annunciato l’imminente ricorso al Tar per illegittimità costituzionale “visto che la Regione toglie il diritto di voto ai cittadini violando la Costituzione di cui tutti si riempiono la bocca».
Più costi – L’aumento dei costi è valutato in almeno 4,2 milioni attribuibili soprattutto «al trasferimento di funzioni e personale a Regione o comuni in forma aggregata – ha spiegato Ciriani – che appunto comporterà automaticamente un aumento sensibile dei costi. Ciò dimostra che la riforma regionale è un grande bluff e che le province sono un capro espiatorio. Le province – ha proseguito