Nell’ambito della giornata sulla relazione tra corpo, sessualità, lavoro e le diverse voci e pensieri del femminismo, organizzata dal Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, Giulia Selmi, autrice di “Sex Work. Il farsi lavoro della sessualità”, dialogherà con Pia Covre, storica attivista e fondatrice del Comitato.
Interverranno Maria Grazia Lonzi, psicoterapeuta, ed Eleonora Telloli, ostetrica, operatrici di Luna Blu, unità di strada del Centro Donna Giustizia di Ferrara.
“Affermare che lo scambio di sesso per denaro sia antico quanto il mondo lo qualifica come fenomeno astorico, che sempre è stato e sempre sarà radicato in presunti rapporti naturali tra i sessi. In questa prospettiva i desideri e le scelte di singoli e singole, i modelli sociali di maschilità e femminilità, i rapporti di potere dentro e oltre i generi, le diseguaglianze sociali e i sistemi di produzione, le migrazioni, le politiche pubbliche e tutto quell’insieme di elementi socio-storici che danno forma concreta alle soggettività di chi lavora nel commercio del sesso, restano nell’ombra”.
Il testo di Giulia Selmi analizza com’è cambiata nei secoli la percezione sociale delle donne che si prostituiscono, da soggetti devianti a vere e proprie lavoratrici. Analizzando tre elementi (la sessualità, il corpo e le emozioni) l’autrice mostra come viene riscritto il lavoro sessuale a partire dalle teorie lombrosiane, attraversando il femminismo abolizionista, fino ai movimenti per i diritti delle e dei sex worker.
Un necessario contributo all’attuale dibattito sulla relazione tra corpi, lavoro e sessualità.
Il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute è un’associazione no profit fondata da prostitute e non nel 1982. L’obiettivo principale dell’associazione è dare aiuto alle persone che lavorano nella prostituzione. Il Comitato svolge attività culturali e azioni di sensibilizzazione per orientare scelte di politiche sociali finalizzate al miglioramento della condizione di chi si prostituisce, per suscitare un dibattito per modificare la percezione della società verso il sex work, per aumentare il rispetto della dignità e dei diritti delle/dei sex workers, per interventi formativi per l’empowerment delle donne sex worker e migliorarne la qualità di vita.
La Casa Internazionale delle Donne di Trieste è frutto dell’evoluzione di una lunga storia di frequentazione e lavoro comune tra diverse entità femminili che afferiscono al mondo delle associazioni, ai gruppi informali del movimento femminista e al mondo della cooperazione. Un luogo delle donne per le donne, senza distinzione di età e provenienza sociale ed etnica, ma anche riferimento e stimolo di azione politica e programmatica per le istituzioni e punto nodale fisico della rete tra associazioni e movimenti di donne.
Illustrazioni a cura di Paola Paganotto, risultato di una ricerca iconografica sulla realtà della prostituzione e del sex work da fine ‘800 ad oggi.
“Scardinare la dicotomia ‘vittima-puttana’ che organizza la produzione di discorso sulla prostituzione giova alla libertà e all’autoderminazione di tutte, che si lavori o meno nel commercio del sesso”.
Giulia Selmi è dottore di ricerca in sociologia e ricerca sociale all’Università di Trento dove è parte del direttivo del Centro di Studi Interdisciplinari di Genere. Già docente di sociologia della famiglia all’Università di Bologna, è attualmente assegnista di ricerca al Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona. Si occupa di sociologia delle differenze di genere, della sessualità e della famiglia.