Il governo pensa di ridisegnare anche il futuro delle Regioni a Statuto speciale? Pare proprio di sì, leggendo la consultazione lanciata online (www.partecipa.gov.it) che, nella versione di approfondimento, suggerita dopo aver compilato il questionario breve, sottopone ai cittadini, come ultima domanda, un quesito sulle regioni italiane non ordinarie (e il Friuli Venezia Giulia vi rientra), con lo scopo di capire se – come si apprende dalla nota informativa – l’attuale assetto delle autonomie regionali debba essere mantenuto o modificato, in altre parole se si potrà dire addio non solo alle Province, a cui ovviamente il questionario dedica spazio, ma anche alle Regioni speciali…
A questo punto sembra chiaro l’orientamento del governo, secondo la provocazione raccolta dal Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, ovvero rimettere in discussione persino la specialità nel caso in cui i cittadini si esprimessero per un riequilibrio fra le regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario, pertanto, “la Serracchiani non si preoccupi soltanto di far chiudere le Province, come vuole la linea del governo Letta, piuttosto incominci a valutare l’ipotesi di preparare le valige da governatrice… visto che il governo potrebbe anche contemplare una revisione se la volontà popolare prendesse questa direzione”. “Se fossi in lei – aggiunge Fontanini – non dormirei sonni tranquilli… visto che pare adesso essere fonte di fastidio istituzionale anche l’essere un’autonomia regionale…, altrimenti, mi sembra ovvio, il questionario non avrebbe incluso il quesito…”.
Scopo della consultazione online, stando a quanto si legge nelle motivazioni, è quello di consentire a tutti gli italiani di contribuire alle riforme costituzionali. Il tema è inerente l’ambito costituzionale, quindi “Forma di Governo e Parlamento, Strumenti di Democrazia Diretta e Autonomie Territoriali”. La piattaforma è articolata su tre livelli: il questionario breve è composto da 8 domande di semplice comprensione che rubano non più di 5 minuti. Il questionario di approfondimento è leggermente più complesso – e include il futuro delle regioni speciali – e richiede circa 20 minuti. Infine è presente un’area di discussione pubblica. Anche chi non ‘mastica’ argomenti costituzionali può con facilità e con criterio esprimersi, visto che ogni domanda è accompagnata da una nota informativa e da un glossario. La consultazione proseguirà fino all’8 ottobre 2013. I risultati saranno pubblici e così vedremo come si saranno espressi i cittadini