“Ce la siamo ritrovati e dobbiamo gestirla, ma almeno per noi, rispetto ad altri comuni, l’impatto è meno invasivo perché ci eravamo adeguati in tempo sfiorando il 100% di copertura della sepsa da parte dei cittadini”. A Buttrio, come riferisce il sindaco Tiziano Venturini, la Tares (tassa che il Comune deve riscuotere per conto dello Stato, calcolata in base alla superficie caplestabile) fa meno paura: “non cambia molto per l’utenza domestica – conferma l’assessore Paolo Clemente -, mentre sono esentate dalla Tares gli edifici comunali, compresi quelli concessi alle onlus. La riscossione avverrà in 4 rate o in un’unica soluzione”.
C’è però chi è penalizzato: sono quelle attività che producono soprattutto rifiuto umido, in particolare bar, pasticcerie, ristoranti, ortofrutta, fioristi. Si parla di aumenti che vanno dal 100% al 200%. Meno peggio per artigiani, negozi di abbigliamento e alberghi, tutti gli altri pagheranno una tariffa simile al 2012. “Ci siamo chiesti come intervenire – ha detto il sindaco all’ultima seduta pubblica -: proponiamo una riduzione del tributo, per quelle attività più colpite dalla tassa, che sgravi chi produce meno rifiuti. Ciò comporterà un minore introito di circa 10 mila euro in totale, cifra che verrà coperta dal Comune. La Tares, infatti, resta nelle casse comunali per la quota che copre il 100% dei costi, mentre allo Stato vanno gli ulteriori 0,30 euro al mq. E’ però responsabilità del consiglio comunale cercare soluzioni per sostenere i cittadini; la situazione del paese è drammatica, dobbiamo fare il nostro dovere. Anche le piccole amministrazioni come la nostra devono dimostrare responsabilità ed essere al fianco dei cittadini”.
Il Comune ha dunuue trovato una forma di incentivo per quelle attività che producono meno rifiuti (umido ed ingombranti), rientranti nelle categorie più penalizzate dalla legge. Il provvedimento approvato in consiglio, però (che segue un criterio di riduzione in scaglioni a seconda delle categoria, calcolato in base al numero di contenitori dei rifiuti utilizzati da ogni singola attività), non ha ottenuto il voto favorevole dei consiglieri di opposizione Croatto e Mattiussi. Una presa di posizione antipopolare che ha amareggiato il primo cittadino, il quale ha ribadito la necessità di “trovare la migliore soluzione possibile per agevolare i buttriesi in un momento economico difficile per tutti. Non si può votare contro un provvedimento pensato a favore dei cittadini”.