Si è appena conclusa, con soddisfazione per la preparazione mostrata, l’esercitazione congiunta ‘Una Acies’ che ha coinvolto, nei territori delle province di Udine e Pordenone, circa 1.600 militari dell’Esercito Italiano.
Iniziata il 27 giugno, l’attività è stata concepita dal Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito con lo scopo di elevare ed uniformare la preparazione degli Allievi Ufficiali dell’Accademia Militare di Modena, degli Allievi Marescialli della Scuola di Viterbo e degli Ufficiali della Scuola di Applicazione di Torino.
Fra le attività pianificate (condotte nel pieno rispetto dell’ambiente), esercizi in bianco e a fuoco per squadre e plotoni; affinamento delle procedure di difesa nucleare biologica e chimica; combattimento nei centri abitati con bonifica di locali, alcuni dei quali appositamente allestiti in ‘stile mediorientale’; pattuglie diurne e notturne in ambiente montano ed impiego di mezzi mobili campali nei luoghi simbolo della Grande Guerra.
Ideale connubio fra approfondimento culturale ed aggiornamento tattico, l’esercitazione ha permesso, a quarant’anni dal catastrofico terremoto che scosse il Friuli, ad Esercito e popolazione di incontrarsi di nuovo, sancendo vieppiù la simbiosi che nel corso dei decenni è divenuta naturale.
A supervisionare le molteplici attività, il responsabile della formazione, Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti, insieme al Generale di Divisione Claudio Berto, Comandante per la formazione e Scuola di applicazione dell’Esercito.
Per pianificare ed organizzare tutte le attività dell’Esercitazione è stato allestito, presso la Caserma Feruglio di Venzone il centro nevralgico di Comando e Controllo, che ha ricevuto in tempo reale le informazioni provenienti dai vari scenari e li ha disposti su una moderna mappa cartografica interattiva in continuo aggiornamento. La direzione è stata affidata al Colonnello Antonio Fantastico, Capo di Stato Maggiore, ed al Ten.Col. Pasquale Cersosimo, Direttore della Sala Operativa.
Importante in assoluto, il continuo aggiornamento dei quadri professionali dell’Esercito è ancora più significativo in giorni come questi, scossi e pervasi da ìmpeti terroristici non ancora perfettamente inquadrati. Sapere che i fondi stanziati per la difesa del territorio nazionale hanno come obiettivo anche la promozione di attività di sviluppo come ‘Una Acies’ non lascerà di certo indifferente la popolazione; l’integrazione di culture diverse, di stili di vita e credo differenti, è necessaria in uno scenario che deve svilupparsi serenamente: e ciò è reso possibile solo dalla presenza di una tutela aggiornata, preparata e ben equipaggiata.
Encomiabile, infine, l’opera del ‘Media Combat Team’, che con il giornalista professionista Gian Luca Rossi, Maggiore della Riserva Selezionata e due foto-cine operatori, il Caporal Maggiore Capo Scelto Alessio Ventura e il Caporal Maggiore Capo Giustino Melillo ha documentato le fasi salienti dell’esercitazione.