La terza giornata della 34° edizione di Udin&Jazz in svolgimento a Udine è nel segno della leggenda McCoy Tyner, pianista e compositore jazz scomparso nel 2020 all’età di 81 anni. Artista da inserire indiscutibilmente nel pantheon dei geni assoluti del pianoforte, quelli che hanno spinto il jazz nell’era moderna all’inizio degli Anni ’60, è stato ospite con il suo trio a Udin&Jazz nel 1996 in un memorabile concerto con il compianto Michael Brecker. Si intitola McCoy Legends il progetto che lo ricorda e lo omaggia, in programma domani, mercoledì 10 luglio alle 21.30 in Corte Morpurgo. I biglietti sono in vendita su Vivaticket e lo saranno anche alla biglietteria sotto il Castello nello spazio ex Tonini, in Via Rialto 2 la sera stessa dell’evento, a partire dalle 19:30. Porte aperte al pubblico alle ore 20:00 in attesa del live che inizierà alle 21.30. Partito con Benny Golson e Art Farmer, lodato per la sua partecipazione al leggendario e rivoluzionario quartetto di John Coltrane, questo stravagante artista di stile ha forgiato il proprio successo personale nel corso degli anni, esplorando nel corso del tempo tutte le forme della tradizione afroamericana in un mix di hard bop e jazz modale, mai però vicino alla fusion, né al free.Dagli anni Ottanta ha girato il mondo, prima con Avery Sharpe al contrabbasso e Louis Hayes alla batteria, poi con una serie quasi infinita di gruppi. Proprio l’eclettico bassista Avery Sharpe, musicista classe 1954 di solida fondazione, che lo ha accompagnato per oltre vent’anni in innumerevoli band, si è messo alla guida di questa formazione di “all stars” internazionale e intergenerazionale. I McCoy Legends non sono soltanto un tributo a un maestro e alla sua eredità musicale, ma un ensemble davvero in grado di catturare la vastità e la diversità del suo repertorio e del suo catalogo. McCoy Legends sono Antonio Faraò (pianoforte), Chico Freeman (sassofono), Ronnie Burrage (batteria) e Steve Turre (trombone). Dopo la presentazione del libro Kappa Vu svoltasi martedì, andrà invece in scena alle 19.30 al Teatro Sangiorgio il progetto “My name is Nina”, produzione Euritmica. Lo spettacolo racconta con parole, musica e immagini una parte di Nina Simone poco conosciuta ai più. Il ritratto di una donna, artista e combattente, tra brani originali e pezzi scritti da altri autori, che Nina cantava nei suoi innumerevoli concerti in tutto il mondo, durante una vita forsennata, difficile, piena di sfruttamento, solitudine e disagio interiore.A dare voce alla cantante del North Carolina è una delle vocalist più eclettiche della scena jazz regionale, Graziella Vendramin, accompagnata da Alessandro Scolz al pianoforte, Romano Tedesco al contrabbasso e Emanuel Donadelli alla batteria. Nelle vesti di narratore ed autore dei testi dello spettacolo, raccolti e pubblicati nel libro edito da KappaVu, ci sarà lo scrittore Valerio Marchi.La giornata al festival inizierà con un nuovo appuntamento del ciclo Udin&Jazz Talks. Alle 18.00 allo Spazio35 il docente e scrittore Marco Maria Tosolini presenterà il suo libro “Il suono di Pan”.