Al centro della riunione, la chiusura del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura e la verifica di coerenza con il Patto Università- Territori del Friuli del 2008
Il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini ha convocato per venerdì 19 febbraio alle 10, nel salone del consiglio di palazzo Belgrado un incontro con i firmatari del Patto per l’Università del 2008 al fine di discutere l’impatto che potrebbero avere, sul territorio friulano, recenti formali decisioni prese dall’Università del Friuli relative alla chiusura di Dipartimenti fortemente orientati al territorio. “Tali decisioni, infatti- sostiene Fontanini – non parrebbero in sintonia con quanto sottoscritto in tale Patto che, va ricordato, assumeva il compito di aggiornare ed integrare l’articolo 1 comma 1 dello statuto dell’Università che, a sua volta, richiama l’articolo 26 della legge 546 del 1977 (legge nazionale per la ricostruzione del Friuli che istituisce anche l’Università di Udine)”. Le decisioni formali cui si riferisce sono, come detto, la diminuzione dei dipartimenti, passati da 14 a 9. Tra i cinque dipartimenti che sono stati chiusi ed assorbiti in altri più grandi, vi sono anche il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura (Dica) e il Dipartimento di Tutela dei beni culturali, eredi diretti della ricostruzione post-terremoto che si occupavano sia di specifiche problematiche territoriali (pensiamo al rischio sismico) sia di territorio in forma interdisciplinare (qualità architettonica, assetto del territorio, protezione dei valori culturali). Il Dica era anche l’ultimo dipartimento rimasto ad occuparsi delle scienze e delle tecniche della ricostruzione e della difesa antisismica degli edifici. Discipline che, a partire dal 1 gennaio 2016, sono state assorbite in dipartimenti più grandi ed onnicomprensivi che finiscono per ridurne la specificità e l’autonomia disciplinare.
Nell’anno del quarantennale del terremoto, si vuole pertanto capire quali siano le ragioni di fondo che hanno portato a tali chiusure; come l’Università intenda rispondere, in questo anniversario, alla dovuta e necessaria preservazione di un presidio -autorevole, organizzato ed istituzionalizzato-, per le scienze e le tecniche della ricostruzione del territorio in ottemperanza a quanto prescritto dalle norme istitutive della stessa Università.