Pagare caparre sugli affitti a mezzo fideiussione è una modalità sempre più diffusa, eppure può rappresentare un grosso rischio. Un cittadino friulano, G.B., nel 2011 ha dato in affitto un appartamento a Udine; con la locataria, peraltro su consiglio dell’agenzia di intermediazione, si accorda su una garanzia alternativa rispetto al consueto deposito cauzionale, ossia un atto di fideiussione, emesso dalla Eurofidi Servizi Integrati tramite gli uffici della società a Udine.
Si chiama “Affitto Assicurato” e ha una durata collegata alla lunghezza del contratto di locazione; la signora si era impegnata a rinnovarlo fino al termine della locazione ma poi non provvedeva al pagamento dei canoni di locazione. G.B. denuncia allora l’inadempimento alla società tramite raccomandata, ma l’Eurofidi non riscontra la comunicazione. E il perché è presto detto: la società era stata cancellata dal registro delle imprese dal 15 febbraio 2012, poco più di due mesi dalla stipula del contratto di locazione. L’affittuario a questo punto segnala lo spiacevole episodio al Codacons di Udine, secondo cui la società, essendo a conoscenza della prossima cancellazione, non avrebbe dovuto stipulare il contratto di fideiussione, nell’evidente consapevolezza di non poter adempiere alle proprie obbligazioni.
“Bisogna sempre verificare attentamente – avvisa il presidente provinciale del Codacons – la natura e la regolarità della società con cui viene stipulata la fideiussione, per evitare di rimanere senza tutela alcuna e senza i soldi corrispondenti”. Potendosi ravvisare gli elementi di un reato (tentata truffa), il locatario ha denunciato il fatto, auspicando il rimborso dei danni e il recupero delle spese; intanto il Codacons, non trattandosi di un caso isolato, allerta i cittadini che danno in affitto i propri beni immobiliari di fare molta attenzione ai rischi legati alla fideiussione. Per informazioni rivolgersi all’associazione invia Gorghi 11 a Udine, tel. 0432 521905.
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