Un’aggressione a picconate. Il 31enne Mada Kabobo si aggirava la mattina del 11 maggio per il quartiere milanese di Niguarda armato di piccone pronto a seminare violenza sui passanti. Il clandestino di origini ghanesi ha ferito quattro persone, di cui due gravemente, e ne ha uccisa una prima che la sua follia omicida venisse fermata dai carabinieri. Secondo le prime informazioni i ferimenti sarebbero avvenuti casualmente, per strada, senza alcuna motivazione apparente. Un uomo di circa 40 anni è deceduto in ospedale nella clinica Città Studi. Mentre sono molto gravi le condizioni di un 64enne. Un ragazzo di 21 anni è stato invece colpito alla schiena ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Le aggressioni sono iniziate in via Adratico, per poi continuare in piazza Belloveso e in via Monte Rotondo, alcuni passanti sono riusciti a contattare le forze dell’ordine che sono intervenute e hanno portato l’aggressore in caserma per dei controlli. Il ghanese era visibilmente scosso, viene riconosciuto e identificato: si tratta di un irregolare con precedenti per rapina, furto e resistenza a pubblico ufficiale, era stato segnalato già in Puglia ed era stata chiesta la sua espulsione. Secondo indiscrezioni sarebbe stato identificato durante un normale controllo circa un mese fa anche a Milano. La domanda dunque sorge spontanea, cosa ci faceva un clandestino irregolare, con dei precedenti penali, che non dovrebbe neanche trovarsi in Italia in quanto era stata chiesta la sua espulsione, a piede libero? Sul accaduto si è espresso anche il segretario della lega Lombarda Salvini che ha espresso il suo sdegno verso l’accaduto e verso la politica del ministro Kyenge che prevede l’eliminazione del reato di clandestinità. Ora bisognerà aspettare per conoscere la sorte di Kabobo.