L’assessore provinciale all’istruzione partecipa al dolore nel giorno dei funerali della studentessa Melissa
Udine – «Tra le lacrime e con il dolore nel cuore, oggi le ragazze della scuola di Brindisi, bersaglio del vile gesto costato la vita alla sedicenne Melissa Bassi, sono tornate a scuola. Non sono rimaste a casa, vinte dalla paura, ma hanno oltrepassato quel cancello e sono tornate in classe, dimostrando di voler essere più forti del dannato autore del gesto e dimostrando che la brutalità non terrà in ostaggio le nuove generazioni».
A sostenerlo è l’assessore provinciale all’istruzione e alle pari opportunità Elena Lizzi che, nel giorno dei funerali della vittima dell’attentato di Brindisi, manifesta ai familiari e alle amiche della piccola Melissa un sincero e solidale abbraccio. «Sono anche arrabbiatissima, come donna, come assessore, come cittadina – ammette Lizzi – Che dolore! Mandi a scuola la tua unica figlia e una mano vigliacca e criminale le toglie la vita senza ragione o per una ragione senza senso. Orrore. Quale vile “persona” può aver pensato di sentirsi potente con un simile gesto, che avrebbe potuto avere effetti ancora più devastanti? Ma si sentirà davvero un “uomo” un essere che mette in atto azioni così spregevoli ed infami?». E continua: «Con le mani sporche di sangue giovane e innocente non ci si può sentire esseri umani. Pentitevi – dice Lizzi – anche se dubito abbiate una coscienza. Solo dopo il vostro pentimento potremo affrontare il tema del perdono. Oggi rispettiamo e salutiamo la giovane vittima e ci immedesimiamo nel dolore immenso della famiglia. Ma fin da subito aspettiamo una ferma risposta dallo Stato. Solo così potremo almeno onorare la memoria della giovane Melissa e incoraggiare anche gli operatori scolastici che stanno affrontando una prova molto difficile. Affrontare con gli studenti i fatti di Brindisi è difficile, ma è purtroppo necessario elaborare il lutto. Pur incomprensibile e inaccettabile, esso è purtroppo reale.»