“Noi andiamo avanti. Non abbiamo paura. Non saranno i contrabbandieri a dettare le regole in Italia”, parola del direttore ucraino della ditta di trasporto “Hermes” (si occupa di spedizione di pacchi postali), Vladimir Kobik, sprangato da bande criminali perché la ditta, che lavora osservando le regole, aveva presentato degli esposti nei confronti di chi effettua trasporti in maniera illegale. Oggi, il direttore e il socio di riferimento, il miliardario Kisil Rostislav, del colosso “Rosan” (numero uno nelle spedizioni postali), sono stati visitati dal Presidente uscente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, e dal comandante della Polizia Provinciale, Stefano Verri.
“Noi abbiamo tutte le carte in regola, seguiamo anche le convenzioni Aja, operiamo nella perfetta trasparenza e pertanto esigiamo il rispetto delle regole da parte di tutti”. Dal canto suo Fontanini ha sostenuto: “Dobbiamo bloccare questo traffico illegale. Voi siete bravi perché fate un commercio legale”. La visita di Fontanini e di Verri è stata non solo all’insegna della solidarietà ma anche delle dichiarazioni d’intenti, anche perché sabato scorso ben nove furgoni stranieri sono stati bloccati dalla Polizia Stradale e dalla Polizia Provinciale, tutti sottoposti a fermo amministrativo per violazione delle norme.
Il direttore Kobik ha sottolineato che “questo fatto che è capitato qua non riguarda solo me, noi, riguarda tutti, riguarda l’Italia”, del resto in altri paesi questo traffico illegale non viene consentito, ma duramente represso. Il direttore ha continuato esortando tutte le autorità a fare squadra: “Senza il vostro aiuto, senza le forze dell’ordine è complicato riuscire a contrastare questo tipo di traffico”. Fontanini, dal canto suo, ha concluso così: “Sentiamo l’amicizia nei confronti dell’Ucraina, è un grande paese e veramente può aiutare l’Italia a uscire dalla crisi. Auspichiamo commerci legali fra i due paesi. Ringrazio anche le donne ucraine che svolgono il prezioso lavoro di badanti dei nostri anziani”.