Continua l’impegno del Corpo della Polizia Provinciale di Udine nel controllo del territorio per individuare irregolarità in materia di caccia. L’attività antibracconaggio ha portato all’individuazione in flagranza di reato di un soggetto che, in comune di Artegna, esercitava l’uccellagione facendo uso di reti, attività che ha causato la morte di una cinciallegra, specie particolarmente protetta in quanto compresa fra quelle minacciate d’estinzione. Immediata la denuncia all’autorità giudiziaria, il sequestro penale del materiale rinvenuto e del volatile ucciso.
Nelle operazioni di monitoraggio eseguite dagli agenti sono state rilevate irregolarità amministrative con conseguenti sanzioni, nei confronti di 9 cacciatori che esercitavano l’attività venatoria in prossimità di case o di altri immobili, in violazione alle norme di sicurezza previste dalla legge 57/1992 (legge sulla caccia). Le infrazioni sono state commesse nei comuni di Ovaro, Ampezzo, Cividale del Friuli, Tolmezzo, Zuglio, Dogna e Lauco. Sanzioni anche ad altri 7 cacciatori che, nei comuni di Ampezzo, Moggio, Lauco, Sedegliano e Cividale del Friuli, hanno violato le disposizioni per il trasporto di armi senza custodia negli autoveicoli, per l’omessa registrazione sul tesserino venatorio, per la mancata esibizione della polizza assicurativa e per aver cacciato all’interno di un campo di soia.
Sono stati redatti, inoltre, altri 4 verbali amministrativi nei confronti di persone che hanno violato la L.R.15/1991 (Disciplina dell’accesso dei veicoli a motore nelle zone soggette a vincolo idrogeologico o ambientale) e successive integrazioni per aver effettuato percorsi fuoristrada o parcheggiato veicoli in zone interdette in assenza di specifica autorizzazione.