“La scossa di questa notte di magnitudo 4.5 Richter sulle Prealpi venete, chiaramente avvertita anche in Friuli, ha riportato alla memoria i terribili momenti che tutti noi abbiamo vissuto. Anch’io ho sentito la terra tremare e mi sono, come tutti i friulani del resto, spaventato. E’ un’emozione naturale e, per noi friulani, ancora più carica di smarrimento. Ciò che conta è che non sono stati segnalati danni, a conferma che le costruzioni del Friuli hanno seguito, dopo il ’76, i canoni antisismici. Comprendo benissimo – afferma Fontanini – che la nostra gente vive, consciamente o inconsciamente, con l’angoscia e l’ansia per un evento che non può essere previsto, né controllato, né, tanto meno, scongiurato. Dobbiamo essere consapevoli che viviamo in una zona sismica e che nulla può essere fatto per eventi come questi, se non costruire, mettere in sicurezza o ristrutturare gli immobili in maniera adeguata e previdente”.
Fontanini, pur ammettendo che “la portata dei ricordi resterà incancellabile”, chiede ai friulani, in questa fase di movimento tellurico che dall’Emilia pare spostarsi verso est, come affermano gli esperti, “di dominare le paure collettive, di restare uniti e di controllare gli stati d’ansia, legittimi ma non utili per mantenere la coesione e la calma”.