A duecento anni dalla sua prima rappresentazione, il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina di Roma, il Piccolo Festival rende omaggio alla più celebre e rappresentata tra le opere di Gioachino Rossini: giovedì 7 luglio il celebre “Il Barbiere di Siviglia” andrà in scena nel Cortile delle Milizie del Castello di San Giusto a Trieste.
Il barbiere di Siviglia è un’opera in due atti su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais. Il titolo originale dell’opera era Almaviva, o sia l’inutile precauzione.
Il regista sarà il milanese Davide Garattini che metterà in scena, come lo scorso anno fece per il “Don Giovanni” di Mozart, uno spettacolo molto giocoso e dinamico per valorizzare il più possibile la musica di Rossini. Garattini è stato recentemente scelto dal Teatro Verdi di Trieste per una delle due opere che inaugureranno l’Opera di Dubai a settembre, centro di eccellenza per le arti dello spettacolo di tutto il Medio Oriente.
“I cantanti dovranno essere anche attori, o meglio, soprattutto attori. – spiega Garattini – Dovranno far vivere i personaggi del Barbiere di Siviglia, essere caratteri intraprendenti, muoversi con disinvoltura oltre che cantare. Il nostro allestimento sarà in chiave moderna, senza sensazionalismi.”
Sarà un “Barbiere di Siviglia” ambientato ai giorni nostri, con i tic e le manie di oggi tipiche degli italiani e degli spagnoli, grandi popoli della civiltà mediterranea, Rosina la protagonista femminile, è una donna volitiva, una proprietaria di campi in cui si coltivano frutta e verdura e il suo tutore, il Dottor Bartolo, le fa da commercialista prima di puntare al matrimonio.
“In realtà – spiega il regista – ho scelto di avere in scena frutta e verdura perché sono il marchio di fabbrica, la parte più sana della nostra agricoltura, e parlo, anche in questo caso, della civiltà mediterranea che accomuna anche economicamente la Spagna dell’originale di Beaumarchais e Rossini e l’Italia del nostro spettacolo. Nella fattispecie frutta e verdura saranno i nostri oggetti della scena più o meno nuda che sarà popolata di cassette.”.
L’Orchestra di Padova e del Veneto sarà diretta da Federico Santi mentre il coro, diretto dal maestro Federico Lepre, è formato grazie ad USCI FVG, l’unione delle società corali del Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione speciale del Coro Tourdion.
Alle 19. 45 Prolusione: prima dello spettacolo un musicologo permetterà di approfondire la storia, la trama, i personaggi, e la composizione del lavoro, compresi approfondimenti e curiosità sulla storia dell’opera.
LOCANDINA:
Giovedì 7 LUGLIO: Il barbiere di Siviglia – Castello di S. Giusto. Ore 20.30
in caso di maltempo: Slovensko stalno gledališče / Teatro Stabile Sloveno
Opera in due atti di Cesare Sterbini, musica di Gioacchino Rossini
Direttore d’Orchestra Federico Santi, orchestra di Padova e del Veneto, coro USCI FVG in collaborazione speciale con il Coro Tourdion
Prolusione gratuita 45 minuti prima dello spettacolo
IL BARBIERE DI SIVIGLIA – cenni storici
Dieci anni prima della nascita di Rossini, Giovanni Paisiello (uno più celebri rappresentanti dell’opera napoletana) aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782 ed aveva riscosso uno dei più grandi successi della sua carriera.
Proprio per questo motivo, era quasi inammissibile che un compositore di ventitre anni, per quanto dotato, osasse sfidarlo.
Il giovane Rossini, in realtà, non aveva alcuna responsabilità sulla scelta del soggetto poiché l’opera gli fu commissionata dall’impresario del teatro Argentina di Roma, in occasione dell’imminente carnevale.
E’ noto che il battesimo romano non fu tra i più felici, anzi, l’opera, che Rossini aveva composto in fretta e furia, terminò fra i fischi. Il clima era di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori della versione dell’opera di Paisiello.
Già dalla seconda recita, visto il grande talento della giovane promessa e la qualità dello spettacolo, il pubblico acclamò l’opera che diventò, replica dopo replica, quella che tutti conosciamo: una delle più rappresentate e apprezzate al mondo.