La mostra Paradoxa, in corso a Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, si espande in città con un’installazione video all’Università di Udine.
Al 2° piano del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura è stata infatti inaugurata il 10 maggio l’installazione video dell’artista cinese Cheng Ran, “In course of the miraculous”, che rimarrà visibile fino al 9 giugno e che rientra nell’ambito della mostra “Paradoxa. Arte dalla Cina attuale”, curata da Denis Viva (visitabile fino al 27 agosto a Casa Cavazzini).
Un’opera lunga circa cinque ore in cui la casualità gioca un ruolo importante: ogni incontro con il video sarà potenzialmente diverso e restituirà allo spettatore un feedback differente.
«Paradoxa – sottolinea Denis Viva – è un progetto dedicato all’esplorazione dell’arte contemporanea dell’estremo Oriente asiatico, attraverso il tema del paradosso e della contraddizione. Con l’edizione di quest’anno, dedicata alla Cina, la mostra si è allargata alle sedi universitarie. Il coinvolgimento dell’Università, già patrocinatrice dell’evento, ci è sembrato una naturale prosecuzione del lavoro che abbiamo svolto in museo. Molti collaboratori della mostra, e io stesso, ci siamo formati in questo Ateneo e il gruppo di ricerca di storia dell’arte contemporanea è stato, per molti aspetti, il punto d’avvio e di accrescimento di tanti progetti e conoscenze sviluppate in questo settore, uscendo dagli spazi e dalle aule del Dipartimento».
«Credo – conclude Viva – che l’arte contemporanea abbia dunque bisogno dell’università per almeno due ragioni: in primo luogo, per non perdere una consapevolezza storica e disciplinare che troppo spesso, invece, viene sottostimata; in secondo luogo, per entrare in contatto con una comunità, di docenti e studenti, che non può che arricchirla, offrirle nuove prospettive, suggerire degli strumenti e delle vie per non arroccarsi in un ambito troppo specialistico e autoreferenziale».
L’opera di Cheng Ran. Il film dell’artista cinese Cheng Ran (1981) “In Course of the Miraculous” (2015), della durata di circa cinque ore, è il lungo racconto intrecciato di tre misteriose sparizioni assai distanti e diverse tra loro. Alle immagini dello scalatore britannico George Mallory, disperso sul Monte Everest nel 1924, si alternano le scene della confusa e agghiacciante vicenda dell’ammutinamento di un peschereccio cinese, avvenuto nel 2011 al largo del Pacifico, e quelle della mitica scomparsa, nel 1975, dell’artista olandese Bas Jan Ader. Quest’ultimo episodio ha suggerito a Cheng Ran il titolo per il suo filmato: Bas Jan Ader svanì, infatti, durante quella che sarebbe poi divenuta la sua ultima performance, “In Search of the Miraculous” (1975), ovvero la traversata dell’oceano Atlantico a bordo di una minuscola imbarcazione.
In un susseguirsi di episodi frammentati che lo spettatore ha il compito di ricondurre ogni volta al giusto protagonista, Ran arriva a fondere magistralmente realtà e finzione sperimentando nuove tecniche di ripresa come quella del montaggio parallelo.
Paradoxa, progetto triennale partito un anno fa per investigare le forme attuali dell’arte contemporanea estremo-orientale, è prodotto dal Comune di Udine – Civici Musei con l’ERPaC, Ente Regionale per il Patrimonio Culturale, organizzatore della mostra, patrocinato dall’Università degli Studi di Udine e curato da Denis Viva. Tre artisti cinesi, Cheng Ran, Xie Nanxing e Chen Wei, sono protagonisti della mostra in corso a Udine fino al 27 agosto 2017 a Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, con i propri lavori di pittura, fotografia e video art sul tema dell’oscurità.
La mostra si avvale della collaborazione dello sponsor tecnico LUCE Group.